Condannata a 20 anni la ragazza che ha ucciso la madre avvelenandola e strangolandola

Condannata a 20 anni la ragazza che ha ucciso la madre avvelenandola e strangolandola

BAGHERIA – È stata condannata a 20 anni di carcere la ragazza che, lo scorso gennaio a Bagheria (Palermo), ha ucciso la madre Teresa Spanò. Lo ha deciso il G.I.P. del Tribunale di Palermo, Maria Pino.

La vittima, una maestra elementare, è stata avvelenata con un farmaco inserito nel purè, poi strangolata. Dopo aver portato a termine la sua brutale “missione”, la figlia – ancora minorenne – ha chiamato il 112. La ragazza ha confessato il delitto, spiegando di aver voluto prima stordire la madre con il Toradol, un potente antidolorifico, e poi con il Minias, un sedativo-ipnotico. Dopo averla uccisa strangolandola, l’ha ferita alle braccia con un coltello.

Dopo l’omicidio la giovane era stata portata per una comunità, ma poi le sue responsabilità nel delitto l’hanno costretta a fare i conti con la vita in carcere.

Il rapporto conflittuale tra madre e figlia

La madre aveva 55 anni e insegnava in una scuola a Casteldaccia. Aveva cresciuto da sola la figlia adolescente dopo che il padre, di origini polacche, era andato via di casa. Secondo quanto ricostruito, madre e figlia avevano da tempo un rapporto conflittuale. Teresa Spanò era accusata dalla figlia di essere troppo severa. L’avvelenamento precedente alla morte della donna non è stato però un caso isolato: la ragazza ci aveva già provato nel novembre scorso. Tuttavia, pur essendo finita in ospedale, la mamma era riuscita a sopravvivere.

In foto la vittima