PALERMO – “Il 6 agosto è da oltre trenta anni a questa parte – ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando – una data dolorosa ed una ferita ancora aperta per quanti hanno a cuore i valori della legalità, del vivere civile, della lotta ad ogni forma di prevaricazione”.
Trentasette anni fa, in via Cavour, veniva barbaramente ucciso il procuratore Gaetano Costa, un alto servitore dello stato che, con fermezza e coraggio, ma anche nel silenzio del lavoro quotidiano e nella sobrietà di vita, aveva lottato contro la mafia e le ingiustizie. Cinque anni dopo, in via Croce Rossa, venivano trucidati Antonino Cassarà e Roberto Antiochia, valorosi poliziotti di un formidabile pool di investigatori coraggiosi di cui faceva parte anche Beppe Montana, ucciso qualche giorno prima a Porticello.
“Erano tutti fedeli servitori dello Stato, ognuno con le proprie competenze ed i propri talenti, costretti a lavorare in un clima ostile e pesante in cui, troppo spesso, la mafia aveva il volto connivente delle istituzioni. Il tempo non potrà certo cancellare il loro sacrificio – ha concluso Orlando – e oggi la presenza dell’Amministrazione comunale non rappresenta certamente un rituale, ma l’espressione di una sincera gratitudine e il rinnovarsi di un impegno perché non solo sia fatta Giustizia per quanti, anche a costo della propria vita, hanno contribuito a liberarci dalla mafia, ma soprattutto perché la Sicilia non lasci più soli e spesso indifesi coloro che combattono il crimine, l’illegalità e la corruzione”.
Alla deposizione di una corona di fiori sul luogo dell’omicidio e, successivamente, alla messa in suffragio del procuratore Costa ha partecipato, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, l’Assessore alla Cittadinanza Sociale, Giuseppe Mattina. Durante le cerimonie in memoria del vice questore Antonino Cassarà e dell’agente Roberto Antiochia – svoltesi prima alla Squadra Mobile Boris Giuliano e poi con una messa nella cappella della Caserma “Pietro Lungaro” – sono stati commemorati anche il commissario Beppe Montana e l’agente scelto Antonino Agostino e la moglie Ida Castelluccio, trucidati il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini. Per l’Amministrazione comunale era invece presente l’Assessore al Personale e al Decentramento, Gaspare Nicotri.