Attenuate misure cautelari per lo chef Di Ferro: revocato obbligo di dimora, resta quello di firma

Attenuate misure cautelari per lo chef Di Ferro: revocato obbligo di dimora, resta quello di firma

PALERMO – Il Tribunale del Riesame di Palermo ha ridotto le misure cautelari nei confronti di Mario Di Ferro, chef e gestore del ristorante Villa Zito in via Libertà, che era stato arrestato il 4 aprile mentre cedeva 3 grammi di cocaina a Giancarlo Migliorisi, ex membro della segreteria tecnica della presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Cade l’obbligo di dimora per Mario Di Ferro ma resta quello di firma

I giudici hanno confermato per Di Ferro l’obbligo di presentarsi alla Polizia giudiziaria, ma hanno revocato l’obbligo di dimora a Palermo, poiché non sussiste il rischio che l’indagato si allontani dal luogo in cui vive e lavora.

Di Ferro, difeso dall’avvocato Claudio Gallina Montana, ha sempre sostenuto di aver fatto un favore a un amico nel recuperare la droga.

L’inchiesta

L’arresto dello chef è avvenuto nell’ambito di un’inchiesta più ampia condotta dallo Scico e dalla Squadra Mobile, che lo hanno sorpreso sotto casa mentre cedeva la sostanza stupefacente in cambio di 300 euro.

L’arresto di Di Ferro fa parte di un’indagine più vasta condotta dalla Dda di Palermo. Gli agenti che lo hanno arrestato erano in attesa sotto casa sua, dopo aver appreso della “prenotazione” di Migliorisi e del luogo di consegna.

Lo stesso funzionario regionale ha ammesso di essersi rivolto a Di Ferro in precedenza, e questo particolare ha avviato un secondo filone d’indagine legato alla cessione di droga nell’ambiente di Villa Zito.

Foto di repertorio