Preside chiede 50 euro agli studenti: continua la bufera mediatica, il lungo post del sottosegretario Miur

Preside chiede 50 euro agli studenti: continua la bufera mediatica, il lungo post del sottosegretario Miur

MESSINA – A poche ore dall’episodio verificatosi in una scuola di Messina dove la preside del Liceo “Seguenza”, Lidia Leonardi, ha chiesto un pagamento di 50 euro agli studenti, indignando tutti i presenti e il popolo del web, ecco che la “bufera mediatica” continua.

Questa volta a parlare è il sottosegretario dell’istruzione Peppe De Cristofaro che su Facebook ha espresso tutto il suo disappunto. A tal proposito, ha scritto: “Dispiace leggere le affermazioni della Dirigente scolastica del liceo scientifico Seguenza di Messina, particolarmente spiacevoli nei toni come nei contenuti, che definiscono un’idea di scuola del tutto differente dal lavoro che fra tante difficoltà stiamo portando avanti“.

E poi continua: “L’immagine della scuola di classe tratteggiata dalla preside siciliana – con un canyon a dividere aula di “montagna”, “figli di contadini” e presunti istituti di élite – non è purtroppo un semplice inciampo di una dirigente, ma piuttosto una realtà ancora molto presente nella nostra società”.

Ancora: “Una visione certamente distante dal concetto di democrazia ispirato dalla nostra Costituzione e opposto al progetto di una scuola aperta e inclusiva a cui stiamo lavorando, ma non solo. Infatti l’idea della scuola di classe, di un’istituzione che favorisce o anche solo tollera differenze di possibilità e di qualità della formazione in funzione dell’ambiente di provenienza, è non solo intollerabile, ma finanche inefficace nel contribuire alla crescita economica e sociale di un Paese“.

Infine, De Cristofaro conclude il suo lungo post su Facebook: “La nostra scuola e, insisto, la nostra democrazia si sono fatte forti della possibilità che il figlio dell’operaio, piuttosto che del contadino, potesse diventare dottore o ingegnere. Le affermazioni della Dirigente non sono semplicemente superficiali, ma ci mostrano come certe sfide, nella scuola come nella società, siano ancora campi aperti e come ogni giorno, con il nostro lavoro e con l’impegno di docenti e studenti, è necessario riaffermare con i propri comportamenti un’idea differente, in cui siano accolte tutte le differenze, ad eccezione di quelle di possibilità“.