Covid, cure complicate per malati talassemici positivi. Saccà (Fasted Messina Onlus): “Siamo di fronte a graduatoria delle malattie”

Covid, cure complicate per malati talassemici positivi. Saccà (Fasted Messina Onlus): “Siamo di fronte a graduatoria delle malattie”

MESSINA – Una situazione di pandemia mondiale, un dramma continuo che coinvolge tutti. Proprio tutti: anche i malati di talassemia – segnala il presidente di Fasted Messina Onlus (Federazione Associazioni Siciliane di Talassemia Emobloginopatie e Drepanocitosi Onlus) Saccà -. Una condizione medica che incide sulle nostre vite, obbligandoci a cure continue e massima attenzione per la nostra salute. La cura più importante – per tutti i malati di talassemia – resta quella delle trasfusioni. Qualcosa di non rinviabile o sostituibile, anzi, l’unica terapia necessaria per salvare le nostre vite.

Spiega Saccà: “Questa particolare condizione – sin dal mese di marzo – ha posto i malati di talassemia nell’attenzione massima per evitare il contagio da Covid-19. La nostra patologia, infatti, rientra tra quelle che mal si sposano con un’infezione come quella da Coronavirus. Sempre da marzo, poi, la nostra associazione si è attivata per segnalare alle strutture ospedaliere del nostro territorio la criticità in caso di malati in attesa di trasfusione positivi al Covid. Tutto caduto nel vuoto, comprensibilmente per la grande ondata di contagiati da Coronavirus, ma dover combattere una battaglia tra malati e malattie non è accettabile.

Durante i mesi di lockdown – prosegue Saccà – abbiamo avuto la fortuna di non riscontrare positivi tra i malati di talassemia. Oggi, invece, i casi sono, purtroppo, arrivati e con loro le grosse difficoltà a proseguire con le terapie. Devo, infatti, segnalare il caso limite che stiamo vivendo in questi giorni: da giovedì una paziente attende di poter effettuare la vitale trasfusione, la positività al Covid le impedisce di recarsi nel reparto di Talassemia del Policlinico, così come in altre strutture ospedaliere non adeguate alla situazione, così da non contagiare gli altri pazienti“.

Aggiunge il presidente: “Abbiamo, allora, chiesto la possibilità di una trasfusione domiciliare ma ci è stato detto che mancano le attrezzature necessarie. Da giorni, quindi, ci siamo attivati per reperire una struttura ospedaliera in grado di effettuare la trasfusione in massima sicurezza. Grazie al grande impegno del dott. Crisà dell’ospedale di Patti siamo riusciti a trovare a Barcellona la possibilità di eseguire la terapia. L’odissea, però, non è terminata: per il trasferimento nella struttura di Barcellona serve un mezzo privato – un’ambulanza – con costi altissimi e non accessibili a tutti. Cosa che comunque è inaccettabile in quanto il servizio deve essere fornito dal SSN“.

Sottolinea Saccà: “Mi chiedo, allora, in quale modo possiamo noi affetti da talassemia portare avanti le nostre terapie in una situazione del genere? Strutture non attrezzate – e capiamo benissimo i problemi legati a personale e reparti saturi -, cure domiciliari impossibili e trasferimenti privati costosissimi. Spiace dirlo, però, siamo di fronte a una graduatoria delle malattie. Non è accettabile. Senza le trasfusioni i malati di talassemia rischiano di morire, e la morte vale per tutti. Non può esistere una graduatoria nella morte, anche quelli che non risultano nei bollettini quotidiani della Protezione civile sono morti reali“.

Conclude il presidente di Fasted: “Non chiediamo nulla di particolare o speciale: solo di poterci curare. E di farlo con una trasfusione. Nulla di impossibile. I talassemici positivi al Covid rischiano tantissimo e, dispiace davvero dirlo, senza una trasfusione rischiano di morire per la talassemia e non solo per il Covid“.

In foto: Tony Saccà, presidente Fasted Messina

Fonte immagine di copertina: Pixabay