Definito da Il Sole 24 ORE uno «smartphone esagerato» Xiaomi Mi 11 Ultra si presenta al pubblico come il top di gamma attualmente più potente della casa cinese. Sotto al cofano monta una CPU Snapdragon 888 8 core, una GPU Adreno 660, 12 GB di RAM e 256 GB di storage nel modello base. Al di là del display AMOLED 6.81” HDR10+ 120 Hz 1700 nit da 3200 x 1440 pixel con 515 ppi, ciò che colpisce di più è il comparto fotografico: tre fotocamere, la principale da 50 MP più due, la periscopica e il teleobiettivo, da 48 MP; stabilizzazione ottica, zoom ottico 5x, flash dual LED, video 8K 60 FPS e fotocamera frontale da 20 MP con face detection. La risoluzione delle foto è 8060 x 6200 pixel, meno di quella di Mi 11 Pro per fare un confronto, ma poco conta. Lo smartphone ha anche una batteria da 5000 mAh, Wi-Fi 6, 5G ed NFC.
Wired lo definisce un dispositivo «possente, robusto, completo», Galeazzi lo definirebbe un «padellone». L’AMOLED da 1.1”, ereditato dal Mi Band 5, accanto alle fotocamere posteriori si rivela una risorsa per notifiche, informazioni di servizio e selfie. Ovviamente, si tratta di un gadget non essenziale che, però, ha il suo appeal. La ricarica veloce è da 67 W, in grado di ricaricare il device in appena 36 minuti. La scocca di ceramica gode di certificazione IP68. Il prezzo purtroppo è un po’ altino, 1399 euro; forse, per una tale cifra è meglio prendere un iPhone 12 Pro Max, anche se lì i sensori sono tutti da 12 MP.