Incendio ieri notte nella sede dei vigili urbani di Mirandola, in provincia di Modena.
Grave il bilancio delle vittime. Due, infatti, sono i morti: Marta Goldoni, un’anziana di 84 anni, e la sua badante Yaroslava Kryvoruchko, di 74 anni. Cinque le persone gravi finite in ospedale, tra cui il marito della donna, e 17 gli intossicati.
I carabinieri attestano che il rogo sia stato di origine dolosa e sarebbe da imputare a un giovane di circa venti anni, di origine marocchina, che avrebbe forzato l’ingresso della palazzina e appiccato le fiamme; ques’ultimo è stato arrestato dopo essere stato trovato che vagava con addosso un giubbotto antiproiettile della municipale, che aveva rubato insieme a tre berretti .
Il movente non è ancora chiaro: il ragazzo, infatti, non ha saputo giustificarsi sotto interrogatorio, anche perché poco padrone della lingua italiana. L’incendio può essere divampato o per conseguenza di un tentato furto o, probabilmente, come vendetta per un provvedimento preso nei suoi confronti proprio dagli agenti municipali.
Il giovane è stato quindi accusato di furto aggravato, danneggiamento a seguito di incendio e morte come conseguenza di altro delitto, avendo tra l’altro già numerosi precedenti, per i quali doveva essere espulso.
Secondo la ricostruzione dei fatti il rogo sarebbe stato acceso con un accendino, che è stato trovato addosso all’imputato, accatastando delle carte in tre punti differenti dei locali. Si sarebbe diffuso quindi rapidamente in tutta la palazzina che ospita anche degli appartamenti abitati da persone seguite dai servizi sociali. Sarebbe il fumo ad aver uccidere le vittime, che secondo i vigili del fuoco sarebbero morte per asfissia.
La struttura adesso è inagibile. Il ventenne, prima di allontanarsi dopo aver appiccato il fuoco, avrebbe anche tirato delle sassate contro le auto dei vigili. I carabinieri lo hanno fermato a 500 metri di distanza e adesso è sotto interrogatorio nella caserma di Carpi.
Uno dei feriti gravi è stato trasportato all’ospedale di Ravenna, e tre a Fidenza, in provincia di Parma. Gli altri sono in condizioni di media gravità e non in pericolo di vita: tra questi anche tre bambini portati nel reparto di pediatria a Carpi. Tutti gli altri intossicati sono rimasti all’ospedale di Mirandola.
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