“Patenti facili”, chiesta la condanna per tutti gli imputati

“Patenti facili”, chiesta la condanna per tutti gli imputati

ENNA –  Avrebbero chiesto e ottenuto denaro dai titolari delle autoscuole dell’ennese per “agevolare” le pratiche della patente.

Questa l’accusa contestata ad alcuni funzionari della Motorizzazione al termine della requisitoria del Pm Augusto Rio, nell’ambito del processo “Patenti facili”.

Il processo si celebra dinanzi al collegio penale di Enna e  scaturisce dall’operazione che portò a diverse misure cautelari nei confronti di titolari di autoscuole e funzionari della Motorizzazione civile di Enna.

L’accusa ha chiesto la condanna a 4 anni per Gaetano Giuseppe D’Angelo, Vincenzo Litteri, Antonino Lambusta e Domenico Sidoti; a 4 anni e mezzo per Erminio Ferruccio Maria Giordano e Ferdinando Santagati, a 4 anni e 3 mesi per Antonino Di Marco e ad 1 anno per Antonino Provenzano.

Prima della requisitoria gli imputati Sidoti, Lambusta e Litteri, hanno chiesto di essere interrogati ribadendo l’estraneità alle accuse che sono state loro mosse.
Gli imputati devono rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e corruzione semplice.

Gli avvocati difensori Giuseppe Gullotta, Calogero Cavallaro, Antonio Impellizzeri, Salvatore Spinello e Giampiero Cortese, sostengono che si trattava di somme spettanti per i diritti che si versano quando i candidati si iscrivono a sostenere la prova di esame.

Nella prossima udienza, fissata per il primo dicembre, sono previste le arringhe della difesa e, se non ci saranno richieste di replica da parte del Pm, dovrebbe essere pronunciata la sentenza.

L’operazione, condotta dalla squadra mobile di Enna nell’estate del 2007, era stata battezzata 94% quando vennero raggiunte da ordinanza di custodia alcune decine di indagati.

L’inchiesta era iniziata dall’anomala ed eccessiva percentuale di candidati promossi all’esame di patente.