Al Brancati i trent’anni di vita della famiglia Mezzalira e la poesia del Sud Italia

Al Brancati i trent’anni di vita della famiglia Mezzalira e la poesia del Sud Italia

CATANIA – È una storia fatta di preghiere, ricordi, sogni, speranze e disillusioni quella de “I Mezzalira – panni sporchi fritti in casa“, in scena al Teatro Brancati fino a domenica 11 maggio.

La regia di Raffaele Latagliata mette in evidenza il rapporto tra servo e padrone e pone l’attenzione sulla differenza di classe utilizzando la forza attrattiva del tragicomico.

Sul palco del Teatro della Città si consumano questioni familiari importanti tra tabù e non detti raccontate dal piccolo Petrusino, ormai adulto e interpretato da Adriano Evangelisti, il quale aprirà il suo libro di ricordi al pubblico lasciandolo con il dubbio irrisolto di alcuni enigmi apparentemente svelati alla fine del godibile atto unico.

La forza dello spettacolo scritto da Agnese Fallongo protagonista sulla scena insieme a Tiziano Caputo, autore delle musiche, e Adriano Evangelisti sta nella capacità degli attori di cambiare continuamente ruoli e psicologia dei personaggi con le emozioni, i valori e i sentimenti tipici della gente del sud.

Trent’anni di vita e tre generazioni a confronto e complicate dinamiche familiari che si incontrano e scontrano costruendo quel vissuto di un paesino del sud sottomesso al signorotto terriero, don Cataldo, che pur non essendo mai in scena è uno dei punti focali di una storia dai toni tipici della commedia all’italiana tra sorrisi amari e naturali tragicità del quotidiano.