A Catania continua il “comodo” dialogo per i fondi PNRR

A Catania continua il “comodo” dialogo per i fondi PNRR

CATANIA – I Fondi del PNRR nel territorio di Catania sembra verranno utilizzati come qualsiasi altra somma di denaro, senza considerare gli effettivi e utili cambiamenti che potrebbero apportare nelle aree marginalizzate della città. Investire tali finanziamenti in maniera adeguata significherebbe lasciare un’eredità ai cittadini di domani, per una Sicilia più inclusiva e sviluppata.

Il sindaco del capoluogo etneo, Enrico Trantino, ha fissato nel corso dei mesi una serie di incontri con lo scopo di “aprire un dialogo” con i cittadini e le Associazioni presenti sul territorio. Ma questo confronto sembra essere fine a se stesso.

Fondi PNRR a Catania, l’intervista a Milazzo (SUNIA Sicilia)

Abbiamo intervistato ai nostri microfoni Giusy Milazzo, Segretaria Regionale del SUNIA Sicilia: “Nella città di Catania sono presenti tanti Comitati e Associazioni molto attive, che guardano agli aspetti sociali dei quartieri, che necessitano di interventi non solo urbanistici ma anche culturali, ambientali e sociali“.

I Fondi del PNRR hanno l’obiettivo di intervenire sulle zone marginali, non solo dal punto di vista geografico, ma sociale per limitare il disagio. Non è un caso che a gestire il Piano Urbano Integrato sia il Ministero degli Interni piuttosto che il Ministero delle Infrastrutture, come molti dei programmi che riguardano la riqualificazione strettamente urbana degli immobili.

Ma il “confronto” che lo stesso sindaco di Catania ha aperto, come vi abbiamo anticipato, sembra fine a se stesso. Tra il primo ciclo di incontri e il secondo, infatti, non è stato registrato alcun cambiamento rispetto alle idee progettuali da attuare nel territorio. I cittadini e i rappresentanti delle Associazioni sono stati “ascoltati”, senza avere un’efficace e conseguente risposta.

Ci poniamo il problema del senso di questi incontri – afferma Milazzo -, perché dopo che abbiamo fatto le nostre osservazioni, tra l’altro in mancanza anche di elementi, perché i progetti sono iniziati ad uscire fuori con il secondo ciclo di incontri, nulla è cambiato“.

Sarebbe necessaria un’azione maggiormente regolamentata. Si dovrebbe sapere com’è iniziata, come prosegue e soprattutto come si conclude. Bisogna, inoltre, comprendere cosa significa per l’amministrazione coinvolgere le comunità abitanti e le Associazioni del territorio, se i progetti non vengono poi modificati“, conclude la Segretaria Regionale del SUNIA Sicilia.

Catania attende aggiornamenti

Si aspettano nuovi aggiornamenti sul caso, con la speranza che l’amministrazione si metta in una posizione di ascolto verso le volontà comuni dei cittadini, perché è necessario un intervento che punti maggiormente all’inclusione e al recupero sociale delle aree marginalizzate.

Altro caso che ha innalzato un grosso polverone sulla questione è il progetto previsto sulla struttura dell’exPalestra Lupo, oggi Laboratorio Urbano Popolare Occupato che lamministrazione vuole demolire.