Fotografie del degrado: da viale Africa a Vulcania

Fotografie del degrado: da viale Africa a Vulcania

CATANIA – Viale Africa racconta dell’epoca industriale prima assai florida, ormai morta. Vulcania è il fallimento di un centro commerciale in centro città che rappresenta il degrado dell’attività commerciale. Palazzo Bernini si figura come monumento di degrado.

«Nelle “Proiezioni urbane” – ha sottolineato stamattina il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catania, Santi Maria Cascone – c’è il degrado, l’abbandono, il grido d’allarme, la richiesta implicita di riqualificazione, la voglia di risanare le fratture che hanno inaridito il territorio. Ma non c’è solo denuncia, c’è anche il lungomare, il centro storico, il mercato cittadino, la costa su cui s’innesta il paesaggio urbano, gli spazi che vengono popolati dai cittadini e si riconfigurano nella loro vivibilità».

È un viaggio nel presente e nella cronaca quotidiana, quello che si scorge percorrendo i corridoi del Dipartimento di ingegneria civile e architettura della città universitaria, dove è stata allestita e inaugurata la mostra frutto del concorso fotografico promosso da Ordine e Fondazione degli Ingegneri di Catania, in collaborazione con l’Osservatorio Itaca, l’Università di Catania e Acaf.

mostra fotografica

Diverse inquadrature, diverse angolazioni, grazie all’obiettivo puntato nelle diverse particolarità che ogni catanese conosce dal proprio bagaglio culturale ed emozionale. 

mostra

Al convegno hanno preso parte: il direttore Dicar Enrico Foti; il vice presidente dell’Ordine Architetti Catania Sandro Amaro e il presidente della Fondazione Paola Pennisi. Sono seguite le relazioni di Sebastiano D’Urso (docente Università etnea), Giuseppe Pappalardo (Acaf), Adriano Russo (fotografo professionista).

I Premiati:
Sezione “Città costruita”: primo premio all’immagine I Tagli (Viale Africa) di Antonio Pedroli (ingegnere); secondo premio all’opera Luce Attorno (Vulcania) di Angelo Maltese (studente); terzo premio alla foto di Antonino D’Accurso (ingegnere) dal titolo Palazzo Bernini. Menzione speciale all’opera di Cristina Tortorici (ingegnere) dal titolo Prospettive in canoa (le Ciminiere viste dal mare).

Sezione “Città aperta”: primo premio all’opera Barriere (Lungomare) di Claudio Zampaglione e Annamaria Pisani (studenti); secondo premio all’opera Amor Materno (Acitrezza) di Sara Klizia Grasso (ingegnere); terzo premio all’opera Caos Calmo (Zona fiera) di Grazia Maria Nicolosi (ingegnere); Menzione speciale a Antonio Pedroli (ingegnere) dal titolo Fantasmi (Viale Africa).