Food influencer, la storia di Rosario Rapisarda: quando il cibo diventa piacere – VIDEOINTERVISTA

Food influencer, la storia di Rosario Rapisarda: quando il cibo diventa piacere – VIDEOINTERVISTA

CATANIA – La richiesta che nei giorni d’oggi arriva dalle tavole degli italiani sembra somigliare sempre più a quella degli amici americani. Perché si sa, il cibo è uno degli elementi che nella vita soddisfa di più, rende felici e unisce etnie, popoli e gente da ogni dove. La parola d’ordine è “porn“, ma non nel senso sporco del termine, ma in quello positivo che abbinato al cibo diventa piacere.

Per parlare di “food porn” abbiamo deciso di fare una chiacchierata con un influencer che di cibo ne mangia tanto, lo sponsorizza, e che questo lavoro se l’è inventato in uno dei periodi più brutti degli anni appena passati: la pandemia da Covid.

Stiamo parlando di Rosario Rapisarda, catanese doc, che sui social conta più di 100mila seguaci. Proprio quest’ultimi sono quelli a cui Rosario dà quello che cercano: i locali migliori dove mangiare per vivere un momento di convivialità. “Perché la pastina con l’olio la gente se la mangia a casa“. Una frase che detta da Rosario, tra una risata e una domanda, risuona ancora in mente. Perché in effetti, va bene la dieta Mediterranea e la linea, ma vuoi mettere un panino carico di roba gustato con gli amici di sempre?

Ma chi è Rosario Rapisarda e perché ha deciso di fare il food porn influencer?

Prima di raccontarvi quello che il giovane catanese ci ha spiegato, dobbiamo partire dagli elementi che aveva a disposizione e con cui lui stesso ha iniziato quello che ad oggi è il suo lavoro: lamore per il cibo, gli ingredienti che la Sicilia offre e i social network.

Le parole di Rosario: dalla sua storia alla nascita dell’attività

Io vivo, parlo e sogno solamente di cibo“, inizia così la nostra chiacchierata con Rosario Rapisardafood influencer di Catania ma conosciuto anche nel resto d’Italia. Oggi, Rosario, come vi dicevamo, è in grado di orientare le scelte di più di 100mila followers. Tutte persone che lo seguono e sono interessate ai prodotti che sponsorizza.

Ma quello di Rosario non è solo un lavoro, c’è molto di più, è appassionato di cibo. Si capisce vedendolo addentare le pietanze nei video che posta sulle sue pagine social e si percepisce anche parlandogli.

Vivo nella ristorazione da 14 anni, ho iniziato a lavorare come cuoco, mi sono diplomato nella scuola alberghiera e ho preso la laurea in Scienze e tecnologie alimentari. Lultimo locale in cui lavoravo stava un po soffrendo – racconta Rosario ai nostri microfoni – per la carenza di lavoro e sullonda di altri creatorsho deciso di provare a intraprendere questa strada“.

Non è stato un inizio semplice quello di Rosario, che era presente nella ristorazione già da molto tempo. Ma è noto che per le aziende rimanere a galla nel territorio siciliano è difficile, lo è stato soprattutto nel periodo della pandemia, in cui hanno chiuso circa 45mila attività nel settore della ristorazione.

È proprio in questo periodo che Rosario è riuscito a trovare la sua strada: “Ho iniziato con le video ricette, ma il boom vero e proprio è arrivato con la quarantena e le ricette in siciliano. Quando si è conclusa ho deciso di andare spontaneamente nei locali per recensirli, ma dopo un po di tempo sono stati proprio quei locali a chiamarmi“, continua Rosario.

L’altro lato della storia

Rosario riesce a orientare la scelta di molte persone quando si parla di cibo, ma quest’ultimo influenza la sua vita. È rilevante l’impatto che lalimentazione ha sulla sua quotidianità.

Lo stile di vita di Rosario – è proprio lui ha dichiararlo – non è salutare. Ha sofferto di colesterolo alto e cerca di trovare un equilibrio tra il lavoro e il benessere fisico. Ma di questo e tanto altro, Rosario ce ne ha parlato nella sua intervista video che vi postiamo di seguito e che, inevitabilmente, vi suggeriamo di visionare.

Perché se il cibo lega ogni cosa, è anche vero che senza la salute e una corretta alimentazione, non si può andare tanto altrove.

Clicca qui per la video intervista a Rosario Rapisarda