CATANIA – La situazione e le prospettive delle aree marine protette italiane tra attività scientifica, educazione ambientale e sviluppo socio-economico del territorio sono stati i temi del workshop “Le Aree Marine Protette: una scommessa da vincere” che si è tenuto stamane nei locali del Monastero dei Benedettini.
Un incontro che ha registrato la presenza di esperti del settore nel corso del quale sono stati analizzati lo stato dell’arte delle aree marine protette italiane, i problemi di gestione e le prospettive future. È stata anche un’occasione per presentare il nuovo spot istituzionale dell’Amp Isole Ciclopi (realizzato da Orazio Aloi di OBNfilm) ed il virtual tour della Riserva naturale integrale Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi (visibile su www.cutgana.unict.it/VirtualTourLachea/) realizzato dal Cutgana nell’ambito del progetto CET – Circuiti Eco-Culturali.
“Le aree marine protette – ha spiegato il presidente dell’Amp Isole Ciclopi, Agata Di Stefano, docente di Geologia marina dell’Università di Catania – rappresentano un’occasione di crescita e di sviluppo socio-economico importante per i territori in cui insistono grazie al miglioramento delle situazioni ambientali delle stesse ed alle numerose attività finalizzate all’incremento del turismo ed alla valorizzazione del territorio e dei prodotti locali, molti ormai certificati”.
Giovanni Signorello, direttore del Cutgana, ha illustrato come proprio l’Università di Catania sia l’unico ateneo in Italia che gestisce direttamente le aree protette con l’obiettivo di tutelare, potenziare la fruizione sostenibile e valorizzare le aree protette anche grazie ai virtual tour.
Un tema ripreso dal direttore dell’Amp Isole Ciclopi, Emanuele Mollica che, nel raccontare l’esperienza delle Isole Ciclopi, ha evidenziato le numerose problematiche affrontate nei primi anni dopo l’istituzione nel 1989 dell’area protetta. “Nonostante i continui tagli ministeriali, nel territorio castellese, fortemente antropizzato, in cui insiste l’area marina protetta Isole Ciclopi, siamo stati capaci di creare attività compatibili con la tutela dell’ambiente e che rappresentano fonte di reddito per le famiglie locali grazie anche alle istanze della popolazione castellese – ha aggiunto Mollica – basti pensare al Pescaturismo, con abbattimento della pesca, ai diving autorizzati per le immersioni lungo gli itinerari subacquei e archeologici. Abbiamo recuperato tradizioni locali come la ‘sardara’ dei pescatori ed il pescato dei Ciclopi (grazie a progetti ministeriali), abbiamo avviato importanti campagne di educazione ambientale come la pulizia dei fondali e delle coste, tutelato il nostro mare, la fauna e la flora, grazie alla vigilanza della Capitaneria di porto di Catania ed agli impianti di videosorveglianza”.
Tutti fattori che hanno contribuito alla crescita del turismo, come dimostra l’incremento delle strutture ricettive.
A seguire sono intervenuti i docenti Giuseppina Alongi (sulla flora e fauna dell’Amp Isole Ciclopi) e Giuseppe Mancini (sul monitoraggio delle acque), gli esperti del Cutgana, Saverio Sciandrello e Francesca Del Zoppo, e i direttori delle aree marine protette Plemmirio (Rosalba Rizza), Punta Campanella (Antonino Miccio), l’assessore alla Protezione civile del Comune di Aci Castello, Enrico Privitera, il capitano di fregata Salvatore Cilona della Capitaneria di Porto di Catania, e Domenico Targia del dipartimento regionale alla Pesca.