CATANIA – Nella Sala Consiliare di Palazzo Minoriti a Catania, è stato firmato il nuovo protocollo contro la violenza sulle donne della Rete Antiviolenza Etnea. L’accordo nasce dall’attività dall’associazione Thamaia Onlus, capofila – e più di venti enti del territorio.
Un patto per contrastare la violenza maschile
Il testo è stato aggiornato dopo un anno di confronto tra tutti i firmatari e il Centro antiviolenza Thamaia, tenendo conto delle novità normative e sociali degli ultimi vent’anni. Il fine è rinforzare le politiche integrate per accogliere e assistere le donne vittime di violenza maschile.
“Contrastare la violenza maschile sulle donne con un approccio sinergico e integrato. Il centro antiviolenza può fare solo una parte, abbiamo bisogno delle istituzioni, perché le donne incontrano le forze dell’ordine. La scuola fa un altro pezzo del lavoro sul contrasto alla violenza maschile – ha detto Anna Agosta, presidente di Thamaia -. Una donna su tre in Italia muore per mano di un uomo con cui aveva una relazione affettiva. Non bastano gli strumenti attuali, non è stato capito dai nostri governi. Serve un cambiamento culturale, perché da lì si toglie la base alla cultura che tollera la violenza maschile sulle donne”.
Agosta ha sottolineato come la sinergia tra centro antiviolenza, istituzioni, forze dell’ordine, enti sanitari e sociali è l’unico modo per affrontare davvero un problema così radicato. Fin dal 2008, la Rete della Città Metropolitana di Catania ha dimostrato di andare oltre le promesse, offrendo un sistema concreto per proteggere le donne e accompagnarle nel percorso di uscita dalla violenza, scrivendo anche un importante capitolo sull’assistenza ai figli minorenni.
Contro la violenza sulle donne a Catania una rete istituzionale che cresce
Il protocollo rinnova la Rete, inserendo nuovi partner come la Città Metropolitana di Catania e il Tribunale ordinario. Il sindaco Enrico Trantino ha sottolineato l’importanza della sottoscrizione del protocollo: “Oggi mostriamo una compattezza istituzionale senza precedenti. Il documento firmato con il Centro antiviolenza Catania è una risposta concreta a un grave problema sociale. Con le associazioni, dobbiamo garantire aiuto e protezione a tutte le donne in difficoltà, in un momento segnato dalla fragilità e da troppi casi di violenza domestica”.
Rosario Cupri, delegato del presidente del Tribunale di Catania, ha aggiunto: “Stiamo assistendo a un aumento dei casi di violenza domestica. Questo protocollo, grazie alla collaborazione con il Centro antiviolenza Catania, ci permette di operare in modo coordinato e offrire una rete di protezione concreta. È essenziale per far emergere situazioni che restano nascoste per timore o vergogna, con ripercussioni anche sui figli”.
Thamaia: i firmatari del protocollo contro la violenza sulle donne a Catania
Hanno aderito al protocollo diverse autorità: il Tribunale per i Minorenni, la Procura ordinaria e quella per i Minorenni, la Questura, la Polizia Postale, i Carabinieri, l’Ufficio Servizio Sociale Minorenni, l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna, l’ASP di Catania, l’AOU Policlinico “G. Rodolico – San Marco”, l’AO Cannizzaro, l’ARNAS Garibaldi, l’Università di Catania, l’Ufficio Scolastico Regionale, i Comuni di Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, Paternò, Adrano, la Cooperativa Marianella Garçia e l’associazione Lhive – Diritti e Prevenzione.
Il rinnovo del protocollo si inserisce nel progetto FutuRAE, promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.