CATANIA – Stamattina L’Etna sembra concedere una piccola pausa dalla sua attività eruttiva, considerata tra le più energiche degli ultimi anni.
Dall’ultimo bollettino fornito stamattina dall’INGV, Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia, di Catania si evince che l’attività stromboliana dell’Etna procede ma con meno energia, mentre l’assenza di forte raffiche di vento agevola la diminuzione dell’emissione di cenere.
Durante questo fine settimana sono stati diversi i disagi creati dalla cenere vulcanica, giunta fino a Messina e Reggio Calabria, come la chiusura momentanea dell’aeroporto di Catania con diversi voli dirottati nelle piste di Palermo e di Comiso.
Tra le note negative di questo weekend nero per gli aeroporti siciliani si è aggiunto qualche problema per lo scalo casmeneo, costretto a fronteggiare l’emergenza.
Con le sei piste totalmente impegnate l’aeroporto di Comiso è stato costretto a un super lavoro e anche il sito web è andato un po’ in difficoltà.
L’attività vulcanica però non ha lasciato scampo neanche durante la giornata di ieri, domenica 6 dicembre, tanto da rendere necessaria in nottata una nuova chiusura degli scali del Fontanarossa.
L’attività aeroportuale è ripresa regolarmente stamattina intorno alle 7,00, dopo la riunione dell‘unità di crisi formata dalla aeronautica militare, Enac e Sac.
Durante le ore di inattività del Fontanarossa, la compagnia Rynair ha preferito dirottare i propri voli solo su Palermo per evitare ulteriori disagi.
La problematica si estende anche a diverse città siciliane ancora ricoperte dalla cenere, ad esempio, il sindaco di Linguaglossa, Rosa Maria Vecchio, ha dichiarato lo stato di “particolare disagio”.