I fanti del settimo scaglione ’86 a Camporotondo etneo: tra amicizia e amarcord

I fanti del settimo scaglione ’86 a Camporotondo etneo: tra amicizia e amarcord

CAMPOROTONDO ETNEO – Penne al vento, la tradizionale, cadenzata, corsa di centottanta passi al minuto e… fiato alle trombe. Sì, è lei, la fanfara dei bersaglieri che lo scorso sabato pomeriggio, a supporto e insieme al (ricostruito) settimo scaglione ’86, sessantesimo battaglione Valtellina fanteria, hanno omaggiato il comune di Camporotondo Etneo.

Nello specifico, si è trattato di un ritrovato gruppo, quello del settimo dell’ottantasei, creato nel 2022 grazie alla paziente ricerca di Giovanni Pecoraro, nativo di Mazara del Vallo e che oggi vive a Bologna, scaglione che ha fatto tappa, dopo Forlì e Marsala, nel comune etneo.

Ex commilitoni, ma negli anni rimasti inossidabili compagni e amici uniti da una “fratellanza” che è stato l’emozionale volano nell’indefessa ricerca di Giovanni nel ritrovare tutti quelli che componevano il suo scaglione e, come ammette con malcelata commozione, “la ricerca non è stata facile, ma nonostante siano trascorsi quasi trentott’anni, siamo ancora qui tutti uniti con l’affetto di sempre. Un pensiero speciale va anche ai nostri cari commilitoni che purtroppo ci guardano da lassù”.

Poi, negli anni, si è scatenato l’auspicato “effetto domino” che ha fatto il resto, così, dall’iniziale piccolo gruppetto, si sono aggiunti altri membri in un crescente entusiasmo per la bella iniziativa che ha portato decine di ex fanti a creare una fitta rete di contatti con altri membri del settimo scaglione.

Tutto è nato da un legame profondo che non si è mai spento, con l’aggiunta di ex militari che non facevano parte del nostro gruppo ma che, col tempo, sono diventati amici”, precisa sempre Giovanni Pecoraro.

A fare da “trait d’union” con il comune etneo e il settimo scaglione ci ha pensato il suo amico Giuseppe Longo di Camporotondo, una intermediazione che ha permesso di dare corpo a questa simpatica iniziativa nella classica manifestazione che, dopo l’omaggio ai caduti di Nassiriya, ha visto sfilare la fanfara dei bersaglieri per le vie di Camporotondo con il saluto finale al sindaco, saluto e le immancabili foto ricordo che hanno concluso la bella, amicale, manifestazione.