RADDUSA – La città di Raddusa si appresta a celebrare la ventitreesima edizione della popolare “Festa del Grano”, la festa che la popolazione raddusana dedica al “Grano” che è il prodotto principale della sua terra.
Si tratta di una festa che i raddusani tutti vivono intensamente; essa non è soltanto la rievocazione storica di qualcosa che non c’è più, ma una manifestazione vera in cui la gente si riconosce rivedendo il proprio passato.
Da oggi (giorno 8) e fino a domenica prossima (10 settembre), tra convegni, dibattiti, musica, mostre, sfilate e degustazione dei prodotti tipici locali, in uno straordinario intreccio di cultura, di folklore e di tradizione, per tre giorni il paese diventa teatro di una varietà di manifestazioni che richiamano una folla sempre più numerosa di turisti proveniente da ogni dove.
Su tutte la “pisatura del grano” che rappresenta un tuffo nel passato che resta fortemente presente nella memoria degli anziani ma tanto sconosciuto quanto denso di curiosità e di insegnamenti di vita per i giovani. Nella rappresentazione della “pisatura del grano” vengono ricordati i miti, le usanze ed i costumi di quella civiltà contadina che ormai non esiste più ma della quale siamo figli legittimi.
Osservando il programma della festa si deduce che saranno tre giorni di manifestazioni estremamente intensi e colmi di significati. La “pisatura”, che rappresenta il clou della festa si svolgerà nel pomeriggio dell’ultimo giorno.
Tra le altre manifestazioni correlate alla festa sono da seguire la “mbastata dò pani”, che avverrà a seguito della “pisaturala del grano”, da visitare la riproduzione delle antiche “putìe”, e da gustare la riscoperta dei “sapori” di una volta (pane condito, pasta di San Giuseppe, cuccia di Santa Lucia, ecc.). La festa rievocherà sensazioni particolari che susciteranno emozioni da tempo sopite.