Estorceva soldi ai commercianti per conto del clan Santapaola-Ercolano: “Se mi denunci taglio la testa a te e ai tuoi figli”

Estorceva soldi ai commercianti per conto del clan Santapaola-Ercolano: “Se mi denunci taglio la testa a te e ai tuoi figli”

FIUMEFREDDO DI SICILIA – Su ordine della Procura della Repubblica di Catania, nella mattinata del 31 ottobre 2018, militari della stazione di Fiumefreddo di Sicilia hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal gip del Tribunale di Catania – nei confronti di Francesco Faranda, 39enne fiumefreddese, pregiudicato per reati contro il patrimonio e la persona e delitti inerenti armi e stupefacenti, affiliato al sodalizio mafioso “Brunetto”, collegato al noto clan “Santapaola-Ercolano” di Catania.

Le complesse indagini hanno permesso di fare luce su più estorsioni commesse dal 39enne, sin dal dicembre del 2016, ai danni di esercenti locali. In una di esse, avrebbe minacciato con modalità mafiose un commerciante di veicoli, pretendendo di acquistare un mezzo a un prezzo notevolmente inferiore al reale valore. Al rifiuto dell’uomo, l’arrestato avrebbe aggravato la richiesta nei seguenti termini: “Allora me la porterai sino a casa ‘di mafia’con tanto di scuse in ginocchio, senza soldi…. Se mi denunci taglio la testa a te e ai tuoi figli”.

L’estortore, quale ritorsione, avrebbe danneggiato poi, mediante incendio, un veicolo di proprietà della vittima.

Faranda avrebbe perpetrato un ulteriore atto estorsivo ai danni di un altro commerciante, costretto, sotto minaccia di morte, a cedere gratuitamente materiale in vendita. In tali episodi il 39enne era sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, quasi ostentata alle vittime per rinforzare la propria caratura criminale.

Nel corso delle indagini, sono emerse, a carico dell’indagato, pianificazioni di furti, poi non concretizzatisi per motivi indipendenti dalla sua volontà e un ruolo di primo piano nel paese per il recupero dei crediti o per taglieggiare negozi appena aperti, allo scopo di “fare un regalo ai detenuti a Natale”, che avrebbe assicurato la “protezione” da altre eventuali richieste estorsive.

L’arrestato dovrà rispondere di tentata estorsione continuata, danneggiamento seguito da incendio in concorso, estorsione con aggravante del metodo mafioso.

L’uomo, già ai domiciliari per precedenti estorsioni ai danni di rivenditori di auto nel Messinese, è stato rinchiuso nel carcere di Siracusa Cavadonna.