VILLAFRANCA SICULA – In mattinata i militari della compagnia carabinieri di Sciacca hanno eseguito 12 ordinanze di applicazione di misura cautelare personale, emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sciacca su richiesta della procura della Repubblica di Sciacca, nei confronti di 10 impiegati pubblici del comune di Villafranca Sicula nonché di un medico di base e la sua segretaria.
Le ordinanze, applicative della misura cautelare degli arresti domiciliari per il medico e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per tutti gli altri, sono state emesse al culmine di un’attività investigativa svolta dai carabinieri e coordinata dalla procura della repubblica di Sciacca, in tema di contrasto al fenomeno del cosiddetto “assenteismo”.
I reati contestati vanno dalla truffa aggravata e continuata in danno dell’ente pubblico alla falsità in certificati medici. Tra i tanti dipendenti comunali coinvolti nell’attività investigativa, spiccano anche alcuni impiegati con funzioni di responsabilità che hanno agevolato il personale assenteista strisciandone il badge per attestare la presenza.
La complessa e articolata attività d’indagine, eseguita con appostamenti e pedinamenti, ma anche mediante sistemi di videoripresa ed intercettazione di comunicazioni, ha evidenziato continue condotte illecite di buona parte del personale dipendente. Gli impiegati, infatti, erano solito allontanarsi dal luogo di lavoro per sbrigare le loro faccende personali.
71 sono gli impiegati che prestano servizio nell’ente comunale i cui “comportamenti lavorativi” sono stati monitorati nel corso delle indagini. Le condotte illecite vanno dalle già note timbrature multiple dei badge personali alle attestazioni di servizi notturni mai eseguiti (un dipendente era solito strisciare il badge in piena notte senza che alcun dirigente verificasse le reali esigenze di servizio); è stato inoltre accertato come il custode di una antica villa di interesse storico-monumentale, “Villa Musso”, pur risultando presente in servizio, in realtà non svolgeva il proprio lavoro, tenendo chiusa la struttura e quindi non fruibile al pubblico.
Emblematico il caso di una dirigente di settore che, sistematicamente in determinati giorni della settimana, decideva che il proprio coniuge, dipendente di altro settore, venisse impiegato in qualità di autista personale al fine di potersi allontanare dall’ufficio, per fare shopping o commissioni nei comuni limitrofi di Ribera e Sciacca.
Inoltre, l’indagine ha posto l’accento sull’analisi del massiccio aumento delle certificazioni di malattia presentate dai dipendenti dell’ente pubblico con l’approssimarsi dell’autunno, soprattutto in corrispondenza del periodo dedicato alla raccolta delle olive.
L’indagine durata diversi mesi, ha consentito ai militari della stazione di Burgio, grazie all’acquisizione dei documenti Inps, di accertare che, nell’arco di un anno, i dipendenti comunali di Villafranca Sicula avevano inoltrato più di 800 certificati medici, quasi tutti rilasciati dallo stesso medico di base.
In tal senso si riscontrava che, effettivamente, quando i dipendenti comunali necessitavano di maggiore libertà d’azione, si avvalevano della collaborazione del medico di base compiacente, che certificava al telefono la malattia dei pazienti senza verificarne il reale stato di salute.
La redazione “su commissione” veniva eseguita in alcuni casi direttamente dalla segretaria del professionista. Nel corso delle indagini è emerso inoltre che lo stesso medico, pur di far risparmiare ai propri assistiti le somme da versare per l’acquisto dei farmaci più costosi o per il pagamento delle visite specialistiche, proponeva, di sua iniziativa, l’intestazione delle relative ricette a soggetti terzi con il requisito dell’esenzione ticket.