Lampedusa, arrivate 1.388 persone: altri sei approdi e 2.833 ospiti nell’hotspot

Lampedusa, arrivate 1.388 persone: altri sei approdi e 2.833 ospiti nell’hotspot

LAMPEDUSA – Nuovi arrivi a Lampedusa con l’approdo di altri 246 migranti. Le motovedette della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto sono intervenute per soccorrere sei piccole imbarcazioni e gommoni che trasportavano i migranti.

Da mezzanotte ad oggi, il numero di approdi è salito a 31, con un totale di 1.388 persone sbarcate. Tutte le imbarcazioni provengono da Sfax, in Tunisia.

I nuovi migranti sbarcati sono stati sottoposti a una prima valutazione sanitaria presso il molo Favarolo e successivamente trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola, dove il numero degli ospiti è salito a 2.833.

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Il tavolo fra Ue e Tunisia dello scorso 12 giugno

Lo scorso 12 giugno si è svolto un vertice tra Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni, Mark Rutte e il presidente tunisino, con una visita di breve durata e una dichiarazione congiunta che potrebbe avere un impatto significativo sulle relazioni tra l’UE e la Tunisia.

Durante le oltre due ore di incontri presso il palazzo presidenziale di Cartagine, i quattro leader hanno discusso di questioni complesse, tra cui la gestione dei migranti e la necessità di un accordo tra la Tunisia e il Fondo Monetario Internazionale (FMI).

Un primo compromesso

È emerso un compromesso iniziale e generico, con l’UE che fornirà immediatamente 150 milioni di euro per sostenere il bilancio tunisino, senza attendere l’FMI. Tuttavia, per la seconda parte del sostegno europeo, un pacchetto di assistenza macro-finanziaria del valore di 900 milioni di euro, l’UE mantiene la posizione che sarà erogato solo dopo un accordo tra il presidente Saied e l’FMI. Al momento, sembra che un accordo sia ancora lontano, poiché la presidenza tunisina ha invitato l’FMI a rivedere le sue proposte e a evitare diktat, sottolineando che i prestiti di 1,9 miliardi di euro non porteranno benefici alla popolazione.

La ritrosia dei Paesi del Nord Europa

La difficoltà nel concludere le negoziazioni tra l’UE e la Tunisia è anche il risultato di un compromesso tra gli Stati membri dell’UE. Ad esempio, il primo ministro Rutte, portavoce dei paesi del Nord, ha sottolineato che la cooperazione tra l’UE e la Tunisia sulla gestione dei flussi migratori deve avvenire nel rispetto dei diritti umani. La dichiarazione congiunta fa riferimento ai principali temi legati alla migrazione, come le tragedie in mare, l’aumento dei rimpatri degli immigrati irregolari e la lotta contro i trafficanti.

Von der Leyen ha annunciato sovvenzioni per un valore di 100 milioni di euro per sostenere la Tunisia nella lotta al traffico illegale e nelle operazioni di ricerca e soccorso. Meloni, dal canto suo, ha dichiarato che l’Italia organizzerà una conferenza sulla migrazione e lo sviluppo, che rappresenterà una tappa ulteriore nel partenariato tra l’UE e la Tunisia. Saied ha assicurato il suo impegno per i diritti umani e la chiusura delle frontiere meridionali del Paese, ma ha precisato che i rimpatri saranno possibili solo per i tunisini irregolari.

L’ipotesi che la Tunisia funga da paese di transito sicuro per i migranti subsahariani non sembra ancora decollare. Saied ha respinto l’idea che il paese ospiti centri per i migranti in cambio di denaro, definendola disumana e inaccettabile.