AGRIGENTO – Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Marcello La Scala, ha presentato un’interrogazione urgente, con risposta scritta, all’Amministrazione comunale e per conoscenza al presidente del Consiglio comunale e al prefetto di Agrigento in merito a delle contravvenzioni per divieto di sosta elevate in data 7 dicembre 2015 sulla via antistante il palazzo della Prefettura di Agrigento. Questo il testo integrale:
“Premesso che da sempre, la via antistante il palazzo della Prefettura di Agrigento (in particolare il lato sinistro) è stata destinata a parcheggio dei ciclomotori e motocicli in generale; che in data 07 dicembre u.s., improvvisamente e senza adeguata divulgazione, l’Amministrazione comunale di Agrigento, a mezzo del personale del Comune, ha posizionato un cartello di divieto di sosta lungo la detta bretella viaria, al fine di consentire la eliminazione di barriere pubblicitarie; che tale cartello non era assolutamente visibile da alcuno, in quanto posizionato dietro la curva e con l’albero in copertura visiva (come documentano le foto allegate), ragion per la quale diversi motociclisti hanno parcheggiato il loro mezzo, ignari del divieto da poco allocato;
che, gli stessi utenti della strada, con loro somma sorpresa al ritorno al parcheggio hanno trovato una salata contravvenzione o, peggio ancora, il loro mezzo rimosso dal carro attrezzi, con enormi fastidi facilmente intuibili; che tale modus operandi è totalmente contra legem, atteso che sia il vigente codice della strada, che pacifica giurisprudenza impongono che qualsivoglia segnale di divieto di sosta o autovelox, deve essere facilmente avvistabile dall’utente medio della strada, in guisa che lo stesso possa agevolmente percepirne la presenza e quindi desistere dal proprio proposito di parcheggio. Premesso inoltre che sarebbe stato molto più opportuno e giusto, prevedere la posa a terra, di un cartello indicante ‘lavori in corso’ che avrebbe certamente indotto gli utenti a non parcare i loro mezzi a due ruote, pena l’applicazione, in quel caso, di una ‘sacrosanta’ sanzione pecuniaria.
Rilevato che tale modo di operare, con l’effettuazione di decine di contravvenzioni e rimozioni di mezzi, ha scatenato la più che legittima ira degli sfortunati centauri, i quali hanno prontamente incontrato lo scrivente, al fine di essere dallo stesso tutelati e comunque per denunciare tale, a loro avviso, misfatto. Rilevato inoltre che le contravvenzioni elevate per le ragioni brevemente esposte, appaiono illegittime quanto inopportune; vista la normativa di cui al vigente Codice della strada, nonché la eloquente giurisprudenza in materia di allocazione di cartelli imponenti divieti ovvero apparecchiature del tipo autovelox, che impongono la assoluta loro visibilità da parte degli utenti della strada; ritenuto che la elevazione di tali sanzioni pecuniarie appare alla stregua di un vero e proprio salasso ai danni degli utenti, per nulla in linea con una città dalla storia millenaria e dalla vocazione turistica; si presenta interrogazione per conoscere chi ha autorizzato la posa del cartello, di fatto quasi invisibile, che inibiva la sosta dei mezzi a due ruote nella giornata del 07.12.2015; e, soprattutto, sapere se l’Amministrazione attiva intenda annullare in autotutela tutte quante le sanzioni pecuniarie elevate in quella giornata dal momento che, leggi alla mano, appaiono ictu oculi illegittime”.