PALERMO – Avrebbe cercato di andare a letto con una sua dipendente minacciandola, in caso di rifiuto, di diffondere un video che la ritraeva in atteggiamenti intimi con un altro impiegato.
I giudici della terza sezione penale della Corte di appello di Palermo hanno confermato la sentenza di primo grado del gup di Agrigento Stefano Zammutto. Il commerciante di Canicattì, in provincia di Agrigento, Antonio Milia, 67 anni, sarebbe dunque colpevole di tentata violenza sessuale.
La pena che gli è stata inflitta è di dieci mesi di reclusione, ridotta di un terzo per effetto del giudizio abbreviato chiesto dai difensori dell’imprenditore, gli avvocati Daniela Posante e Angela Porcello.
La vicenda risalirebbe al gennaio del 2014. Vittima sarebbe una commessa di un negozio in un noto centro commerciale della provincia di Agrigento, che avrebbe dichiarato che il 61enne le avrebbe fatto vedere la registrazione di un filmato dentro il camerino dove la dipendente si sarebbe appartata in atteggiamenti intimi con l’addetto alla vigilanza. Il commerciante le avrebbe chiesto quindi di fare sesso con lui, altrimenti avrebbe diffuso il video.
L’imprenditore ha sempre negato ogni accusa e il video hot non sarebbe mai stato ritrovato.