Esplosione Ravanusa, progetto fermo da marzo: ancora 130 sfollati in attesa di sistemazione

Esplosione Ravanusa, progetto fermo da marzo: ancora 130 sfollati in attesa di sistemazione

RAVANUSA – Fermo il progetto di delocalizzazione delle case distrutte o danneggiate dall’esplosione dell’11 dicembre scorso a Ravanusa in cui persero la vita 9 persone di cui una incinta al nono mese.

Secondo quanto riportato dai colleghi di Ansa Sicilia, dall’11 marzo, infatti, non si è fatta nessuna mossa perché 7 o 8 famiglie continuano a insistere per rientrare nella loro abitazione che non hanno avuto danni strutturali.

I tecnici del Comune potrebbero “salvare” quelle case soltanto qualora venissero presentati i certificati di regolarità statica, agibilità e abitabilità. Incartamenti che i proprietari non riescono ad avere perché gli immobili si trovano in zona R4, ad alto rischio idrogeologico già dal 1908.

Il progetto definitivo è pronto, ma è fermo perché l’amministrazione vuole la massima condivisione con le persone che hanno perso la casa nella tragica esplosione“, conferma il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo.

Condivisione anche per quanti hanno avuto danni minori, ma non possono rientrare perché non si possono fare interventi strutturali in immobili che si trovano in zona ad alto rischio idrogeologico. C’è un confronto iniziato anche con i tecnici incaricati da queste persone“, prosegue.

E ancora: “I tecnici del Comune incontreranno, nei prossimi giorni, quelli della Regione Siciliana e speriamo in un nuovo incontro con il governatore Nello Musumeci, che ha già dato disponibilità di fondi, per giungere a una soluzione definitiva e ottenere il finanziamento, iniziare le opere e ridare la casa a chi l’ha persa“.

Le case da ricostruire sono 50 e gli sfollati, dopo la tragedia di via Trilussa sono 130. Tutti sistemati in case in affitto per le quali il Comune pagherà 72mila euro l’anno.

Per quest’anno e forse il successivo, l’assessorato regionale alle Infrastrutture sta coprendo 61mila euro ma se non ci affrettiamo per realizzare le case, avremo mai i soldi per mantenere tutte queste famiglie per anni e anni?“, chiede.

Il progetto del Comune prevede la delocalizzazione fuori dalla zona R4, ma all’interno del tessuto urbano. Nel triangolo di via Trilussa verrà realizzato invece un luogo della memoria.