Coronavirus e rientri in Sicilia, fila infinita per il tampone in aeroporto: scattano proteste a Palermo

Coronavirus e rientri in Sicilia, fila infinita per il tampone in aeroporto: scattano proteste a Palermo

PALERMO – La fila è tanta, la pazienza poca: scattano le proteste tra i passeggeri dell’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo, costretti ad attendere dopo l’atterraggio del proprio volo per effettuare il tampone rapido obbligatorio per chi arriva in Sicilia in questo periodo.

Si tratta di una misura necessaria e fondamentale per evitare l’aumento dei focolai da Coronavirus a seguito dell’esodo” previsto durante le Feste natalizie, ma i test rapidi disposti preventivamente dal Governo Musumeci (a Palermo come nel resto del territorio siciliano) sembrano rappresentare anche un motivo di dibattito e “scontro” nel capoluogo siciliano.

Di fronte alle proteste dei passeggeri, bloccati per diverse ore a causa delle file per effettuare il controllo (documentate da foto e video sul web), l’Asp locale ha replicato sostenendo che al momento non vi sarebbe nulla di anomalo e che lievi ritardi, soprattutto quando diversi voli atterrano quasi contemporaneamente, sono normali e praticamente inevitabili.

Ieri sono stati processati oltre 1.600 tamponi e fortunatamente soltanto due sarebbero stati trovati positivi. La misura sembra quindi essere efficace, così come il servizio, nonostante i problemi che nella quotidianità, a causa dell’elevato numero di passeggeri da controllare, possono verificarsi.

Si ricorda, inoltre, che prima di sottoporsi al test è necessario compilare il modulo di registrazione e pre-accettazione, disponibile all’ingresso dell’area Covid della struttura. Compilando e inviando il form online (clicca qui per visualizzare) è possibile ridurre i tempi di attesa. Per effettuare il test, inoltre, è obbligatorio mostrare la carta d’imbarco.

Immagine di repertorio