SICILIA – La Sicilia è a un passo dalla zona rossa. In attesa della decisione che verrà presa venerdì dopo il monitoraggio settimanale dell’Iss, la situazione non sembra essere delle migliori per l’Isola, ormai diventata “arancione” maculata “rossa”. I comuni in zona rossa stanno diventando troppi e superano le 100 unità, i dati giornalieri peggiorano sempre più e la Regione ultimamente è sempre tra le prime tre in Italia per numero di nuovi contagi ogni 24 ore. Un triste primato che ha fatto accendere parecchi campanelli d’allarme e che sta proiettando piano piano l’Isola verso la fascia più alta d’emergenza.
Le parole di Musumeci e i siciliani indisciplinati
Come a gennaio, dopo Capodanno, anche ad aprile dopo Pasqua e Pasquetta (nonostante le restrizioni stabilite per tutte e tre le festività), la Sicilia è praticamente pronta a entrare nuovamente in zona rossa. “Oggi stiamo pagando gli effetti di Pasqua e Pasquetta. È probabile che andremo in zona rossa. Sono i numeri a decidere“, ha commentato Nello Musumeci in visita a Taormina. Numeri e dati di fatto, dato che anche i cittadini hanno una loro piccola parte di responsabilità. Dagli assembramenti dell’ultimo weekend a Catania, fino alle feste clandestine in piena zona rossa a Biancavilla. Nel mezzo, un’intera provincia – Palermo – in lockdown.
La questione zona rossa finisce all’Ars
Sembra che si torni sempre indietro, che non si riesca ad andare avanti. Eppure la campagna vaccinale in Sicilia sta facendo registrare dei buoni risultati. Sull’isola sono ormai più di un milione le dosi di vaccino somministrate e Musumeci, incalzato a Taormina, spera che nei prossimi due o tre mesi si possa immunizzare una parte importante della popolazione siciliana. Intanto la questione emergenziale è arrivata pure all’Ars, dove ieri si sono svolte due audizioni davanti alle commissioni Sanità e Antimafia. Dirigenti e commissari della sanità hanno riportato ai parlamentari una situazione poco rassicurante.
Aumentano i comuni siciliani in zona rossa
Nella tarda serata di ieri Musumeci ha inserito altri 4 comuni in zona rossa e ha prolungato il provvedimento per altri 9. Sono oltre 100 i comuni siciliani in lockdown al momento: gli 82 di Palermo (capoluogo compreso); Canicattì, Favara, Porto Empedocle, San Cataldo, Ribera, Palma di Montechiaro, Cattolica Eraclea, Santa Margherita Belice, Montallegro, Alessandria della Rocca, Lampedusa e Linosa in provincia di Agrigento; Caltanissetta, Niscemi, San Cataldo, Mazzarino, Mussomeli, Sommatino, Acquaviva Platani nel Nisseno; Pietraperzia, Centuripe, Catenanuova, Cerami, Regalbuto, Calascibetta nell’Ennese; Barcellona Pozzo di Gotto, Francavilla di Sicilia, Mojo Alcantara, Gaggi in provincia di Messina; Scicli, Acate, Santa Croce Camerina nel Ragusano, Rosolini e Solarino nel Siracusano; Biancavilla, Ramacca, Sant’Alfio e Zafferana Etnea in provincia di Catania; Marsala nel Trapanese.
I dati della Protezione civile
La Protezione civile ha fatto sapere che a Palermo “nella settimana dall’8 al 14 aprile i nuovi positivi nella Città Metropolitana sono 3.353, e il rapporto nuovi positivi settimanali per 100 mila abitanti è pari a 276,13“. Una situazione da bollino rosso quella del capoluogo, che infatti è stato prontamente blindato dal centro alla periferia, dalla città metropolitana al paesino di montagna in provincia. Ma anche in tutto il resto della Sicilia le cose non stanno andando meglio. L’incidenza del virus a livello regionale supera quella nazionale. Al 5,2% isolano, risponde il 4,8% nazionale. Se in tutta la penisola la pressione negli ospedali sta diminuendo, in Sicilia ieri sono stati registrati 25 nuovi ricoveri, dei quali 9 sono entrati in Terapia Intensiva.
La situazione più preoccupante nella realtà siciliana colpita duramente dal Covid rimane quella di Palermo, ma anche le province di Agrigento e Caltanissetta sono costantemente in allerta. Lo si vede anche nel grafico (qui sotto) della Protezione civile, riguardante il rapporto dei nuovi positivi settimanali per 100mila abitanti. Da ricordare che il limite massimo oltre cui scatta automaticamente la zona rossa è 250 casi per 100mila abitanti e che per la quinta settimana di fila in Sicilia è stato registrato un aumento dell’11,8% dei positivi al virus rispetto ai 7 giorni precedenti.
Altro fattore da non dimenticare per l’eventuale passaggio in zona rossa di tutta l’isola è il caos dati Covid che ha portato alle dimissioni di Ruggero Razza. I numeri degli ultimi giorni, infatti, potrebbero essere stati pompati dalla volontà di recuperare i dati “persi” – secondo l’accusa – nei mesi e giorni precedenti all’inchiesta della Procura di Trapani.
La palla adesso passa direttamente ai freddi numeri e all’analisi dell’Iss. Venerdì verranno analizzati i dati della scorsa settimana, dunque, c’è la possibilità che la Sicilia rimanga zona arancione. Ma le domande che sorgono sono: ha senso, nel caso, rinviare di una settimana un provvedimento che è quasi scritto? O forse è meglio adottare misure certamente drastiche, ma che saranno utili in vista della stagione estiva e del graduale ritorno alla normalità che ci si aspetta per quel periodo? In attesa delle risposte ufficiali, vi lasciamo agli ultimi agghiaccianti dati comunicati dal Ministero della Salute (clicca qui per osservarli).
Fonte foto Acireale Social