SICULIANA – Continuano le tensioni nel centro di accoglienza Villa Sikania a Siculiana e in altre strutture con obiettivi simili nell’agrigentino.
La fuga da Villa Sikania
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, nelle scorse ore un migrante ospite di “Villa Sikania” sarebbe riuscito a fuggire dalla struttura nonostante i controlli. Si tratta solo dell’ultimo di tanti episodi simili registrati negli scorsi giorni. L’uomo sarebbe riuscito a far perdere le proprie tracce.
Autolesionismo e tentata fuga in contrada Ciavolotta
Episodi altrettanto preoccupanti si sono verificati in un secondo centro di accoglienza, situato in contrada Ciavolotta, tra Agrigento e Favara.
Prima un giovane avrebbe tentato di allontanarsi dall’edificio. In seguito alle ricerche avviate dalla Polizia di Stato, il ragazzo è stato ritrovato. Pare fosse nascosto sul tetto della palazzina, fortunatamente in buone condizioni.
Durante la notte, un secondo evento ha scatenato la paura all’interno del centro di accoglienza. Pare che un altro ospite abbia tentato di farsi del male con una lametta, provocandosi dei tagli. Sul posto è intervenuto il personale del 118, che ha prestato soccorso al giovane. Sconosciute le motivazioni del gesto.
L’emergenza nei centri accoglienza dell’Agrigentino
Questi sono solo gli ultimi episodi, ma i momenti di difficoltà non sono mancati nelle ultime settimane, a Villa Sikania come in altre strutture della provincia di Agrigento.
A inizio giugno, gli scontri tra migranti e polizia in viale Cannatello (Villaggio Mosè, Agrigento) avevano dato vita a vere e proprie scene di “guerriglia urbana”, che hanno suscitato la preoccupazione di diverse figure istituzionali. L’allarme è rientrato dopo poco tempo, ma non si è trattato certo dell’ultimo scontro con le forze dell’ordine: a inizio luglio, infatti, diversi agenti di polizia sono rimasti feriti in seguito a una serie di interventi volti a impedire delle fughe. Tanti episodi in pochi giorni, che hanno richiamato l’attenzione.
Un altro episodio ha suscitato lo sdegno della comunità nelle scorse settimane: la vicenda di un poliziotto che avrebbe immortalato dei giovani migranti che venivano umiliati, picchiati e costretti a schiaffeggiarsi tra loro per aver disobbedito alle norme previste all’interno del centro accoglienza che li ospitava. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta.
A tutti questi episodi si aggiunge poi il dibattito sull’aumento degli sbarchi e la gestione dell’emergenza sanitaria, che ha visto numerosi interventi da parte delle istituzioni locali e nazionali, comprese quella del governatore Nello Musumeci, che ha chiesto lo stato d’emergenza per l’isola di Lampedusa e quella del ministro Lamorgese, che nelle scorse ore avrebbe contattato il sindaco dell’isola, Totò Martello, per rassicurarlo.
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