Dalla vertenza Cipi al caso Dacca: un 2018 turbolento in Sicilia

Dalla vertenza Cipi al caso Dacca: un 2018 turbolento in Sicilia

PALERMO – Si è appena concluso un anno a dir poco turbolento dal punto di vista dell’emergenza lavorativa in Sicilia, con i dipendenti di diverse aziende che sono stati licenziati e che non hanno perso occasione per far sentire la loro voce attraverso i vertici della sigle sindacali. A tenere banco, sin dai primi mesi, la carenza di mezzi a disposizione dei vigili del fuoco, ma anche la situazione della Pubbliservizi di Catania, con l’approvazione del concordato preventivo.

Nel mese di marzo, invece, è scoppiato il caso relativo alla Cipi, società catanese produttrice di gadget pubblicitari, che ha deciso di chiudere lo stabilimento catanese per spostare la propria produzione all’estero, mettendo a rischio il futuro di 50 dipendenti. Per questi ultimi è stato in seguito trovato l’accordo per l’esodo incentivato. Restando in ambito etneo, si è fatto sentire, fino al mese di giugno, il continuo botta e risposta tra l’ex presidente dell’Amt Puccio La Rosa e il sindacato regionale Fast Confsal riguardo alla mancata trattativa per l’accordo quadro.

Con l’arrivo della stagione primaverile è stata la volta dei lavoratori 151 unisti dei Consorzi di Bonifica, che hanno espresso il loro dissenso riguardo alla mancata stabilizzazione, al passaggio al lavoro a tempo indeterminato e all’inserimento dell’emendamento nel collegato con 5 mesi senza stipendio. Nello stesso tempo ha fatto parlare di sè anche la protesta degli artigiani per la chiusura della sede della Crias, la Cassa Regionale per il Credito delle Imprese Artigiane, a corso Italia. A Palermo intanto la situazione riguardante le imprese impegnate nella realizzazione del passante ferroviario continua a essere critica.

Il turno del settore della grande distribuzione è arrivato alle porte dell’estate, con la chiusura del punto vendita Auchan di San Giuseppe la Rena a Catania, che ha messo a rischio lo stato occupazionale di 101 persone, per le quali è stato poi trovato un accordo, e i licenziamenti al Mercatone Uno di Misterbianco, nel Catanese, caso che ha evidenziato, secondo i vertici dell’Ugl Terziario, una disparità di trattamento nord-sud. Il passaggio della raffineria Esso di Augusta, nel Siracusano, alla compagnia algerina Sonatrach ha dato rassicurazioni ai vertici delle sigle dei sindacati di categoria, che però nello stesso tempo non hanno apprezzato il modus operandi della società uscente. Non sono stati immuni da certi problemi neanche i dipendenti di alcune società, come la Cosedil e la Cmc di Ravenna, impegnate nella costruzione di infrastrutture come il prolungamento dell’autostrada Siracusa-Gela, la metropolitana di Catania e le strade statali Caltanissetta-Agrigento e Palermo-Agrigento.

A luglio la Regione Siciliana ha firmato una convenzione con i sindacati per l’apertura dei musei nel periodo estivo, ma nello stesso tempo ha avuto inizio la procedura di licenziamento per 24 dipendenti della Sicep, società produttrice di materiale per edilizia con sede a Belpasso, nel Catanese, che ha avuto la parola fine nel mese successivo dopo una riunione alla Dtl tra la proprietà e la Feneal Uil Catania. Quando la stagione calda è volta al termine e con il decreto del ministro dell’Interno Matteo Salvini sullo sgombero degli immobili occupati abusivamente è balzata agli onori della cronaca l’emergenza abitativa a Catania, ma nel frattempo è tornata a far parlare di sè l’annosa questione della mancata stabilizzazione dei dipendenti del teatro Bellini del capoluogo etneo. Un inizio di autunno che ha visto anche un sit-in di protesta sempre a Catania per la crisi degli appalti ferroviari.

A ottobre è toccato invece a 100 lavoratori dell’omonimo istituto musicale, che non avevano percepito lo stipendio per tre mesi e si erano ritrovati con alcuni arretrati del 2014. Gli attacchi ai giornalisti avvenuti nei mesi scorsi sono sfociati in un sit-in di protesta a Palermo, mentre altri licenziamenti sono arrivati per 72 dipendenti della Liberty Lines del servizio aliscafi tra Messina e Reggio Calabria. Un anno che si è concluso con una nuova puntata della vicenda relativa alla Myrmex, con i lavoratori non conoscono ancora il loro futuro, e con il caso Dacca, per il quale il prossimo 10 gennaio è previsto un incontro all’Ufficio Provinciale del Lavoro.

Un 2018 che ha riservato non poche e, per la maggior parte delle volte, sgradite sorprese riguardo all’aspetto occupazionale per tanti dipendenti. La speranza per tutti noi siciliani è che questo 2019 sia molto più sereno, anche in un’ottica di ripresa economica.

Immagine di repertorio