PALERMO – Nel corso dell’odierna conferenza stampa, il leader di Sud Chiama Nord Cateno De Luca ha annunciato la costituzione di un intergruppo parlamentare all’Assemblea Regionale Siciliana: nasce il “Ti Amo Sicilia“.
Il gruppo è aperto a tutti i deputati regionali che intendano condividere un percorso riformatore ispirato al progetto del Governo di Liberazione, il cui debutto è previsto per il prossimo 18 gennaio a Caltagirone.
Ars, Cateno De Luca apre un fronte riformatore
“Da oggi entra in campo Ti Amo Sicilia. Non è Sud Chiama Nord. È una scelta chiara, politica e programmatica”, ha spiegato De Luca. Costituito lo scorso marzo, oggi è pienamente strutturato. “Con l’entrata in campo del Centro Studi non svolgerò più attività di partito nelle competizioni elettorali. Da questo momento il mio impegno sarà orientato a spiegare cosa succederà in Sicilia nei prossimi mesi e cosa significa Governo di Liberazione“.
L’intergruppo nasce con una funzione operativa e propositiva, con l’obiettivo di colmare il vuoto di iniziativa riformatrice che, secondo De Luca, caratterizza l’attuale fase dell’azione di governo. La finalità è quella di trasformare l’elaborazione politica e programmatica del Governo di Liberazione in atti parlamentari concreti, attraverso la presentazione di proposte di legge, emendamenti e iniziative legislative sui principali dossier strategici per la Sicilia.
In cosa consiste l’intergruppo del Governo di Liberazione
Il leader siciliano ha annunciato che il 3 gennaio a Catania formalizzerà il proprio commiato da Sud Chiama Nord, sottolineando che “la geografia politica all’Ars è destinata a cambiare già nelle prossime settimane”.
L’iniziativa del 18 gennaio a Caltagirone, ispirata all’Appello ai liberi e forti di don Sturzo, sarà un momento aperto a tutte le componenti istituzionali e sociali: parlamentari regionali, nazionali ed europei, sindaci, amministratori locali, forze sociali, forze datoriali, Anci, terzo settore e ordini professionali.
“Sarà il momento in cui presenterò il mio modello di Sicilia e come agirà il Governo di Liberazione – ha spiegato De Luca – con un principio guida chiaro: la Sicilia al di sopra dei partiti”. A fondamento del nuovo corso, De Luca ha richiamato tre pilastri degasperiani: chiarezza di idee, precisione di linguaggio, distinzione delle responsabilità.
De Luca: “Schifani non ha più una maggioranza”
Secondo De Luca, il presidente Schifani “non ha più una maggioranza politica” e l’esecutivo “è ostaggio delle proprie faide interne”. Da qui l’annuncio di una nuova fase:
“Il senso di responsabilità non può essere a fondo perduto. O c’è un cambio di passo vero o questa legislatura è destinata a chiudersi. Schifani si presenti in Parlamento con la giunta azzerata e, visto che non c’è più alcun collegamento politico con gli altri partiti di maggioranza, faccia un’operazione matematica, attribuisca un assessorato ogni quattro deputati, così tutti i capi tribù che hanno alimentato queste faide verranno da questo punto di vista accontentati; ovviamente, in questo ragionamento dovrà ripristinare anche i due assessorati della Democrazia Cristiana, considerato che i due assessori non avevano nulla a che vedere, a differenza di altri assessori di altri partiti, con dinamiche giudiziarie”.
Un modo per ripartire da zero: “Con la pelle dei siciliani non si gioca più”
Nel mirino anche la gestione del Bilancio regionale e la mortificazione del lavoro parlamentare: “Non si possono far votare provvedimenti in Commissione e poi stralciarli sistematicamente. Così si calpesta la dignità dei deputati e si svuota il Parlamento“.
De Luca ha concluso ribadendo la linea politica: “Io non sono per tirare a campare. O si riparte da zero, con un segnale politico chiaro, oppure si abbia il coraggio di staccare la spina e tornare al voto. Con la pelle dei siciliani non si gioca più. Noi andiamo avanti con la nostra strategia, che riguarderà anche un intergruppo che nascerà nel Parlamento siciliano e che tradurrà in proposte legislative l’elaborazione riformatrice del Governo di Liberazione“.



