Motosega assordante, non si accorgono dei carabinieri: sorpresi a rubare legna da un’area privata

Motosega assordante, non si accorgono dei carabinieri: sorpresi a rubare legna da un’area privata

MARSALA – I carabinieri della compagnia di Marsala, provincia di Trapani, nel corso di tutto il fine settimana, hanno rinforzato i servizi di controllo del territorio con l’impiego di numerose unità e mezzi, finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati, oltre che alla verifica del rispetto delle norme del Codice della Strada, con particolare attenzione all’utilizzo del casco per chi viaggia a bordo di motocicli.

Nello specifico, i militari dell’aliquota radiomobile, diretta dal luogotenente Antonio Pipitone, hanno arrestato Michele Nuccio, 67 anni, e il figlio Salvatore, 36 anni, sorpresi a rubare, in un’ampia area privata di Contrada Fontanelle, un ingente quantitativo di legna, ricavata dall’abbattimento di diversi pini.

Muniti di una motosega a scoppio e di un’autovettura pronta a caricare la refurtiva, i due, a causa del forte rumore provocato dalla motosega stessa, non si sono accorti dell’arrivo dei carabinieri in servizio. Padre e figlio sono stati quindi immediatamente bloccati e condotti alla caserma Silvio Mirarchi di Marsala, dove sono stati arrestati per furto aggravato.



Per entrambi è stato disposto l‘obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Nel corso dello stesso servizio di controllo, i militari, avvalendosi dell’ausilio di mezzi privi dei contrassegni d’Istituto, hanno raggiunto nelle vie più impervie del centro storico i centauri che si muovevano a bordo dei motocicli senza l’utilizzo del casco o della targa.

Inoltre, numerosi sono stati i posti di controllo finalizzati a verificare l’utilizzo delle cinture di sicurezza, la regolarità della documentazione assicurativa oltre al rispetto del divieto di utilizzo del cellulare alla guida. Nel complesso, in tutto il fine settimana, sono state controllate oltre 300 tra persone e mezzi ed elevate sanzioni al Codice della Strada per un ammontare di circa 15mila euro. Infine, decine di ciclomotori sono stati sottoposti a fermo amministrativo.