FAVIGNANA – “Leo sta meglio”: sono queste le parole del sindaco delle Isole Egadi, Giuseppe Pagoto riguardo al cane ferito a colpi di fucile a Favignana nei giorni scorsi.
Dalla notizia girata ieri nel web riguardo alle sue condizioni, sono subito partite da tutta Italia, nel giro di poche ore, numerose richieste di adozione per il cane.
Il randagio ferito, attualmente si trova ricoverato a Marsala, in una clinica veterinaria, dove è stato sottoposto ad un intervento eseguito da un’equipe medica composta da due anestesisti, due chirurghi e due aiuti.
L’animale è conosciuto per aver, tempo fa, assistito ai funerali del suo padrone. Dopo la morte di quest’ultimo è diventato un randagio ma, purtroppo, qualcuno l’ha preso di mira sparandogli addirittura una fucilata.
“Le condizioni dei suoi polmoni – spiega Pagoto – non gli permettono ancora di poter essere dimesso, ma gli impongono di restare sotto osservazione costante, nè, quindi, di essere immediatamente affidato a una famiglia che si volesse prendere cura di lui, ma certamente il gran lavoro fatto dall’equipe veterinaria della clinica Animal Care di Marsala, che ringraziamo, sta dando i suoi frutti. Sappiamo che resta triste, con lo sguardo spento e non ha voglia, al momento, di mangiare, ma riesce ad alzarsi e passeggiare tranquillamente. L’amore e le attenzioni che sta ricevendo sono le migliori cure possibili. Dalla clinica ci fanno sapere che erano tre i pallini da carabina che lo hanno colpito: due sono ancora nel suo corpo, uno nel polmone e uno vicino alla colonna, impossibile da estirpare perchè in zona troppo pericolosa per la sua salute, e uno all’addome, che è stato fortunatamente rimosso”.
Le richieste di adozione, come detto, continuano ad arrivare numerose da ogni parte d’Italia. “Valuteremo la soluzione migliore – sottolinea il sindaco – anche per la stabilità emotiva, oltre che fisica di Leo, e cercheremo di decidere al meglio per il suo futuro. Ringrazio ancora quanti si stanno interessando alla vicenda, oltre ai medici e ai volontari anche Enrico Rizzi, a capo della Segreteria Nazionale del Partito Animalista Europeo, e la stampa che ci ha aiutato a diffonderne la storia e a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sua vicenda, nello specifico, e sulla violenza sugli animali in genere”.