Chiunque sia abituato a utilizzare i social media e Internet non può dire di non essersi mai imbattuto nelle tanto odiate fake news. Ormai, infatti, le bufale sono una parte della vita quotidiana, dai consigli dei presunti esperti di medicina ai fatti di cronaca mai accaduti.
Certamente l’espressione “fake news” è entrata nel vocabolario degli utenti del web piuttosto recentemente, ma il problema delle notizie non verificate e/o non vere è una questione discussa già da anni. Sono numerosi, infatti, i casi del passato in cui teorie e supposizioni, mai verificate da una fonte certa, sono state diffuse e spacciate per vere.
Oggi, però, sembra che finalmente si stia cominciando a restituire la dovuta importanza alla verifica dei fatti e all’affidabilità delle fonti. Gli utenti sono ormai stanchi di trovarsi davanti storie fantasiose e teorie interamente inventate e quindi chiedono a gran voce spiegazioni e fonti ufficiali.
Lo staff e i dirigenti dei grandi social network, quindi, non possono più evitare di dare loro stessi battaglia alle menzogne circolanti sul web.
Il primo social ad attivare un piano per proteggere gli utenti dalle notizie non autentiche è stato Facebook. Con milioni di utenti al suo interno, la nota rete sociale spesso non può evitare o arginare la diffusione di bufale, ma questo non vieta allo staff di agire costantemente per migliorare la situazione.
Su Facebook è stata attivata una nuova funzione per un campione di utenti scelti in diverse nazioni, allo scopo di permettere loro di valutare i media in termini di affidabilità. Il sondaggio, avviato lo scorso maggio e conclusasi all’inizio di luglio, prevedeva fondamentalmente due domande, riferite a ciascun mezzo di informazione presente sulla piattaforma social:
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Conosci questo sito?
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Quanto lo ritieni affidabile?
Nonostante i risultati di questa interessante ricerca, sembra che, al momento, il criterio primario di Facebook rimarrà comunque il numero di “mi piace” e condivisioni. Questo vuol dire che c’è ancora molta strada da fare per poter vedere il social privo di bufale e notizie create ad hoc per ottenere “like”.
Ciò nonostante, è probabile che la battaglia del social di Mark Zuckenberg non si fermerà qui. Lo stesso informatico e imprenditore statunitense ha dichiarato apertamente di voler procedere con tecniche sempre nuove per fermare il “potere” delle bufale.
L’aggiornamento risultato dal sondaggio appena discusso, annunciato in un post dello stesso Zuckenberg il 19 gennaio scorso, è stato applicato a partire dal 2 luglio scorso anche in Italia, India, Gran Bretagna, Germania, Francia e Spagna.
Sull’esempio di Facebook, anche YouTube si è finalmente attivato per evitare la diffusione di bufale. La celebre piattaforma video ha deciso di investire ben 25 milioni di dollari per incentivare l’attività di quelle organizzazioni che diffondono video autorevoli e notizie autentiche.
Diverse nuove soluzioni permetteranno alla società di garantire agli utenti un’informazione di alta qualità: tra queste, l’aggiunta di link a siti d’informazione e articoli attendibili a video sensibili o ai risultati di ricerca.
Secondo quanto dichiarato da Neil Mohan, responsabile dei prodotti YouTube, a controllare fonti e storie saranno gli stessi operatori di Google.
Inoltre, la società ha deciso anche di dare maggiore spazio alle categorie Top News e Breaking News per avvicinare gli utenti a notizie affidabili in tempo reale.
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