Ore 23.49 locali, 6.49 ora italiana: trema il Messico, con una tremenda scossa di magnitudo 8.2.
L’epicentro è stato sotto l’oceano pacifico, 87km a sudovest di Pijijiapan, 58 i km di profondità.
Il discorso più tragico è quello delle vittime: 32 per ora quelle ufficiali.
La paura più grande, attualmente, è quella delle repliche: altre scosse, di minore intensità ma comunque potenzialmente devastanti, che vengono dopo la prima. Già, secondo il presidente messicano Enrique Peña Nieto, ce ne sono state 65 (le prime 6 con un magnitudo compreso tra 4,4 e 5,7) ma la situazione può solo peggiorare.
L’allarme tsunami è rientrato in mattinata (ore italiana) ma, per sicurezza, il governatore del Chapas ha fatto evacuare le zona della costa, visto che si sono registrate onde altissime.
Il magnitudo di 8.2 (nonostante ci siano voci discordanti, altri istituti parlano di 8.4 altri ancora di 8.1) è il più forte dal 1932, maggiore anche della scossa del 19 settembre 1985 che con i suoi 8.1 gradi uccise 15mila persone. L’epicentro però, secondo gli esperti, in quel caso fu più vicino ai centri abitati e per questo il numero di vittime fu così elevato.
Altro pericolo in Oaxaca, nella cittadini di Matias Romero, dove è crollato un albergo, delle 9 persone che si pensa alloggiassero lì 5 sono state tratte in salvo e stanno bene ma 4 si teme siano disperse sotto le macerie.