PALERMO – Il giorno del giudizio è arrivato: non è il monologo di un villain di un film, ma la realtà dell’Assemblea regionale siciliana, che oggi pomeriggio, alle ore 16, si dovrebbe riunire per discutere sulla mozione di censura (praticamente uguale a quella di sfiducia) presentata da PD, Movimento 5 Stelle e Cento Passi contro l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, in merito alla sua gestione del post prima ondata e dello scandalo dei presunti audio del dirigente generale della pianificazione strategica dell’Assessorato alla Salute in Sicilia, Mario La Rocca.
La lotta al Covid è diventata (ma forse già lo era sin da subito), dunque, un fatto politico. Una guerra tra maggioranza e opposizione, una guerra fatta di attacchi, botta e risposta e interpretazioni. Basta vedere la classica “goccia che ha fatto traboccare il vaso“, ovvero la questione La Rocca. L’opposizione ha interpretato i suoi presunti audio in merito alla questione posti in Terapia Intensiva come un tentativo maldestro di “gonfiare” i numeri per evitare inasprimenti delle misure anti-contagio. La maggioranza, invece, ha visto in quegli audio che hanno fatto scandalo il pugno duro di un professionista che ha esortato l’attuazione del programma disposto e voluto dal governo regionale.
A nulla, però, sono servite le parole forti e di difesa di Mario La Rocca, che ha addirittura parlato di “diagnosi inventate” pur di non svuotare posti letto e destinarli ai pazienti Covid. Così come la difesa di Razza, secondo il quale La Rocca ha “fatto il suo dovere“, e la successiva richiesta al Ministro Speranza per l’invio urgente in Sicilia degli ispettori per la verifica dei dati sui posti letto. Il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Peppe Provenzano, ha provato a smorzare i toni e 9 coordinatori provinciali di Diventerà Bellissima hanno dato la loro solidarietà a Musumeci e Razza. E nel frattempo che gli ispettori battono ospedale per ospedale l’isola, i Covid hotel sbocciano come fiori in ogni provincia e gli operatori sanitari e le persone continuano a lottare contro il “mostro invisibile” chiamato Coronavirus, oggi si consumerà all’Ars il tira e molla tra maggioranza e opposizione. “Io ho ragione e tu no“, un discorso da scuole elementari in un momento in cui si dovrebbe stare tutti uniti contro il nemico comune, il virus.
Secondo quanto scritto dai colleghi di Repubblica, il governo regionale starebbe pure pensando al rinvio della discussione, in quanto prima della seduta si dovrebbe riunire una conferenza dei capigruppo che potrebbe anche rinviare la seduta. Nel frattempo che questa ipotesi aleggia all’interno dei palazzi del potere siciliani, Gino Ioppolo, Coordinatore regionale di Diventerà Bellissima dichiara: “Mi spiace molto che deputati di lungo corso, alcuni carichi di legislature, abbiano assunto questa posizione non responsabile, direi rabbiosa, presentando una mozione di censura a Ruggero Razza – a cui va la totale solidarietà politica mia e di tutto il nostro movimento – scambiando in piena pandemia l’esercizio dell’opposizione con una propaganda pretestuosa contro il governo della Regione, l’assessore alla Salute e il Presidente Musumeci, i quali nella gestione di questa fase così difficile hanno solo grandi meriti, in termini di tutela della salute e della vita dei siciliani, come i fatti dimostrano“.
“Non so come un esecutivo – prosegue -, come quello precedente Crocetta-Cracolici, avrebbe affrontato questa emergenza storica, ma è facile immaginarlo. In questo quadro desolante, a un documento di sfiducia senza fondamento, l’opposizione Pd-M5S – forze che hanno accantonato le reciproche contumelie politiche – brilla solo per la inammissibile condotta di non smuovere un dito, anche dai banchi di minoranza, per contribuire a fare fronte a una crisi sanitaria senza precedenti. Una condotta, questa sì, che merita una forte censura politica da parte del popolo siciliano“.
C’è chi parla di propaganda e chi di giustizia, c’è chi interpreta in un modo e chi in un altro. Oggi pomeriggio si discuterà? Non si sa. Intanto, “là fuori” la gente muore, il personale sanitario è stremato, i controlli vanno avanti e “là dentro” fanno la guerra.
Fonte foto Ars.Sicilia.it
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