SICILIA – Che si sia trattato di Covid o di influenza stagionale, sono 100mila i siciliani rimasti a letto con la febbre nei giorni di festa tra Natale e Santo Stefano. Se il picco dell’australiana sembra essere stato raggiunto facendo registrare una lieve flessione al contagio, la preoccupazione per il prossimo periodo di festività, e l’avvicinarsi del Capodanno, è tutta per il Coronavirus e la sua probabile impennata a seguito delle grandi tavolate natalizie con parenti ed amici. La voglia di festeggiare d’altronde, in particolare dopo anni di restrizioni, ha superato in molti casi il timore del contagio, ma adesso è corsa al tampone.
Nelle farmacie è cresciuta del 30% la vendita dei test fai da te e a Palermo, nel giorno di Natale, circa 350 persone si sono sottoposte al test al drive-in dell’Asp all’ex Casa del Sole e sono stati quasi 70 quelli positivi. Nessun allarme comunque, anzi. In tutta Italia, la diffusione del Covid è in frenata. In base all’ultimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità le aree mediche non critiche sono scese al 13,7% dal 14,8% e le rianimazioni al 3,1% dal 3,2%.
Dunque, se in linea generale, la diffusione del Covid fino ad oggi è ancora sotto controllo, quel che negli ultimi giorni ha preoccupato i medici è l’influenza australiana che, nella settimana di Natale, ha colpito oltre 63mila siciliani.
“C’è il Covid in picchiata mentre il virus dell’influenza che sta per raggiungere il picco – ha detto l’infettivologo Matteo Bassetti, coordinatore Diar Malattie Infettive di Alisa, l’azienda sanitaria della Liguria – dobbiamo vivere con un pochino più di tranquillità. L’anno scorso predominava il Covid, anzi era padrone indisturbato di tutte le infezioni respiratorie, quest’anno il Covid è una minoranza rispetto a tutti gli altri virus”.