SICILIA – L’emergenza Coronavirus dettata dall’aumento dei contagi in Sicilia torna a fare accendere i riflettori sulla scuola.
Mentre i numeri dei positivi, dei ricoverati e delle persone decedute continuano a crescere, i sindaci siciliani sono corsi ai ripari disponendo autonomamente la chiusura delle scuole nei territorio di loro competenza. Tale decisione, però ha una scadenza, quella dell’11 gennaio.
Gli amministratori locali, infatti, si aspettano che ulteriori direttive in merito alla gestione dell’emergenza e alla riapertura delle scuole, di tutti i gradi, vengano assunte dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e dal governo centrale.
Le ipotesi per le suole siciliane
Tra le ipotesi emerse da una riunione che avrebbe coinvolto politici e tecnici siciliani, conclusa da poco, pare che il rientro in classe per gli alunni sia stato posticipato.
A partire da lunedì 11, sembra che gli studenti della scuola primaria e delle medie resteranno a casa in Dad. Al momento pare che questo ciclo di didattica a distanza potrebbe durare fino al 18 gennaio, ma tutto dipenderà dalla curva dei contagi.
Per gli studenti delle scuole secondarie di secondo livello cambierà poco, ormai costretti in casa a seguire le lezioni mediate le nuove piattaforme digitali. Per loro il rientro potrebbe essere fissato al 1° febbraio, ma al 50% di presenze.
Intanto già a partire da lunedì la Sicilia diventerà zona arancione, notizia comunicata da Nello Musumeci in attesa dell’ordinanza valida per la Sicilia ma anche del prossimo Dpcm, previsto per il 15 gennaio.
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