Giornata delle vittime Covid, quei carri pieni di bare ora icona del dolore. La Sicilia ricorda oltre 4mila figli

Giornata delle vittime Covid, quei carri pieni di bare ora icona del dolore. La Sicilia ricorda oltre 4mila figli

ITALIA – Oggi è una giornata importante per l’Italia che, per la prima volta, ricorda gli italiani scomparsi a causa del Covid. In questo 18 marzo si celebra la Giornata nazionale delle vittime della pandemia: 103.432 sono in totale le persone morte nella nostra nazione, stando all’ultimo aggiornamento di ieri pomeriggio.

Una data, quella di oggi, per non dimenticare il dolore e la paura di una perdita, ma anche un giorno che rappresenta una nuova consapevolezza: la vita, dopotutto, va avanti e bisogna adattarsi ai cambiamenti, persino quelli più imprevedibili.

L’Italia un anno fa esatto si ritrovava in un lockdown durato poi mesi, con i riflettori puntati sugli ospedali e con una grande incertezza su quello che sarebbe stato il domani. Non passeranno inosservati alla storia questi momenti dove a pagarne le conseguenze più dure sono stati soprattutto i nonni di questa nazione, ma tante sono state anche le giovani vittime.

Iconica di quel periodo, di marzo 2020, è stata la “sfilata” dei carri dell‘Esercito con dentro le bare dei morti per Coronavirus a Bergamo, uno dei maggiori epicentri del virus nella prima ondata. E in fondo ogni italiano sapeva bene che nessun flash mob dai balconi sarebbe stato sufficiente a esorcizzare la paura vissuta in quegli attimi. Uno scenario dove “chiusura” è tuttora la parola chiave, dove ancora oggi sono troppe le vite spezzate dal Covid e dove molti fanno i conti con le difficoltà anche economiche.

Anche in Sicilia ci sono stati momenti di grande tensione che, sebbene tra qualche difficoltà, sono stati affrontati. A pagare i conti di questa pandemia sono stati 4.383 isolani, di cui soltanto ieri 12 morti.

Una situazione che fa ancora male. Il 18 marzo non è solo un ricordo straziante di ciò che è accaduto, ma rappresenta forse il punto di partenza di quel famoso tunnel da cui non siamo ancora usciti e di quella luce che, a detta di molti, inizia a intravedersi grazie ai vaccini.

Le parole di Giuseppe Conte, ex protagonista della scena

In occasione di questa Giornata dedicata alle vittime del Covid, non potevano mancare le parole dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte a cui una parte della popolazione si è dimostrata affezionata. Conte potrebbe essere considerato il protagonista dei momenti cruciali della pandemia nel 2020, luomo che ha fatto compagnia agli italiani attraverso le proprie dirette in prima serata con il compito di aggiornare la nazione sulle restrizioni.

Un continuo flashback rimanda alla famosa immagine dei carri dell’Esercito, a Bergamo, che lo stesso Conte ha scelto per esprimere il proprio pensiero: “Esattamente un anno fa questa fotografia, scattata da un balcone di Bergamo, si diffuse rapidamente in tutto il mondo, divenendo la tragica icona del nostro lutto nazionale. I camion militari che trasportavano fuori città centinaia di bare delle vittime della prima, grande ondata di Covid-19, ci costrinsero a misurarci con una ferita destinata ad aprire uno squarcio di dolore senza fine nella nostra comunità nazionale”.

L’ex presidente continua: Sono stati giorni terribili. Il grande senso di responsabilità e la necessità di rimanere lucidi e reattivi ci hanno dato la forza per affrontare questa grande sofferenza collettiva. L’adesione dei cittadini allo slancio unitario di protezione dei più fragili ci ha consentito di non rimanere sopraffatti nel momento più duro della nostra storia più recente”. 

“Oggi è la Giornata nazionale dedicata alle vittime di questa pandemia. Il ricordo ci riporta a quei giorni in cui acquistammo tutti la piena consapevolezza che la salute dei nostri cittadini, anche dei più anziani e vulnerabili, sarebbe stato il valore supremo da difendere, la cifra della nostra civiltà. Fu allora che ci persuademmo che i sacrifici personali, grandi o piccoli che sarebbero stati, la solidarietà collettiva, la responsabilità condivisa sarebbero stati i nostri imperativi categorici”.

Conte, con parole toccanti, conclude: Il ricordo di tante vite spezzate, il dolore per tanti affetti perduti ci deve ora trasmettere la forza per vincere questa sfida. Abbiamo dimostrato di essere una grande comunità nei giorni del dolore. Dimostreremo di esserlo anche nei giorni della speranza e del riscatto. Li attendiamo presto”.

Fonte foto Facebook, Giuseppe Conte