Coronavirus, Sicilia zona arancione da domani. Razza risponde alle critiche: “Sistema sanitario non è al collasso”

Coronavirus, Sicilia zona arancione da domani. Razza risponde alle critiche: “Sistema sanitario non è al collasso”

PALERMO – L’annuncio nella serata di ieri sera della zona arancione in Sicilia – nell’ambito dell’emergenza Coronavirus – ha provocato non poche critiche sia da parte dei cittadini che della politica siciliana. Inoltre, le considerazioni fatte sulla condizione attuale del sistema sanitario regionale e della situazione epidemiologica hanno spinto l’assessore Regionale alla Salute, Ruggero Razza, a fare chiarezza attraverso una diretta sulla pagina Facebook istituzionale.

L’assessore ha spiegato che la Regione Siciliana, in primis, ha provveduto a delle “campagne di testing a tappeto con tamponi rapidi e antigienici, come avvenuto a Palermo“.

Poi, riferendosi alla questione relativa alle risorse umane utilizzate in funzione dell’emergenza, ha spiegato come la Sicilia non si troverebbe in condizione di criticità, come alcuni avrebbero riportato: “Secondo le linee guide dovrebbe essere un operatore ogni 100mila abitanti, in Sicilia è 1.2“.

Quindi, secondo l’assessore, non vi sono delle criticità dal punto di vista di risorse umane.

Successivamente, nel corso della diretta ha affrontato il tema spinoso dei posti letto occupati (sia COVID, che ordinari), spiegando che la Sicilia è a 0.19 e che le condizioni sarebbero ben migliori di molte altre Regioni, anche attualmente in zona gialla, che “hanno provveduto a ospedali di campo, cosa che in Sicilia non è mai avvenuta. Inoltre il nostro indice di occupazione è sotto i parametri“. L’assessore ha anche rincarato la dose spiegando che la Sicilia non ha mai inviato i suoi malati in altre regioni e che anzi ha accolto.

Razza ha poi spiegato di aver avuto un incontro con l’ISS per chiedere maggiori informazioni su quali siano stati i criteri di assegnazione delle zone da parte del Governo e il dottor Brusaferro avrebbe detto chiaramente che la decisone è stata presa non solo sulla base del report ma anche sull’indice Rt.

A questo punto, l’assessore Razza ha dichiarato di non capire come mai regioni con Rt peggiore non siano state inserite nell’arancione e che quindi vorrebbe avere maggiore chiarezza da parte del Governo sui criteri di classificazione.

Inoltre, il nostro indice rt, al 25 ottobre, è di 1,42, 18 regioni al di sotto nella classificazione. – spiega l’assessore – Il dato, dalle previsioni, sarebbe in calo e questa settimana forse potrebbe essere sotto 1.4“.

Infine, l’assessore Razza ha voluto fare chiarezza su un’altra questione, quella relativa a dei presunti finanziamenti ricevuti dal Governo Nazionale ma che non sono stati sfruttati dalla Regione Siciliana: “La Sicilia non ha ricevuto un centesimo dei 128milioni di euro previsti nel decreto rilancio. Ciononostante a luglio ho previsto l’ampliamento delle intensive e delle sub-intensive e prossima settimana, nonostante non sia stato ricevuto un euro, inizieranno i lavori in alcune strutture“.

E conclude:Nessuno degli indicatori sulla capacità di monitoraggio è stato considerato negativo. Anche per quanto riguarda quello diagnostico che ci fa comprendere come il virus va ad espandersi e le capacità strutturali del sistema sanitario regionale, il ministero e l’ISS hanno tenuto conto di 2 indicatori, l’aumento dei positivi sui tamponi effettuati, che nel report del 25 ottobre era il 7,9% e cresce un po’ in quello odierno ma non c’è stata ancora valutazione”.

Immagine di repertorio