Operazione “Ariete”, ecco come agiva la banda criminale. NOMI, FOTO e VIDEO

Operazione “Ariete”, ecco come agiva la banda criminale. NOMI, FOTO e VIDEO

VITTORIA – La squadra mobile – commissariati di Comiso e Vittoria – ha eseguito 5 misure cautelari per furti in abitazione, furti aggravati e rapina, a carico dei seguenti pluri-pregiudicati:

  • Rosario Antoci, 33enne ragusano;
  • Salvatore Fidone, 28enne di Vittoria;
  • Giovanni Giliberto, 20enne di Vittoria;
  • Salvatore Giordanella, 21enne di Vittoria;
  • Gabriele Meli, 20enne di Vittoria.

    
Da sinistra a destra: Rosario Antoci, Salvatore Fidone, Giovanni Giliberto, Salvatore Giordanella, Gabriele Meli

L’ordine di cattura è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ragusa, su richiesta della Procura delle Repubblica che ha diretto le complesse indagini degli uffici della Polizia di Stato.

Le indagini prendono il via dagli inizi del 2018, quando diverse segnalazioni di furti con spaccata, nei territori di Comiso e Vittoria, erano giunte alla polizia. Gli autori dei furti seguivano un preciso schema prima di agire: dapprima rubavano un’auto abbastanza robusta e vecchia e successivamente la utilizzavano letteralmente come ariete per sfondare gli infissi e le saracinesche. 

I luoghi maggiormente colpiti erano le attività commerciali, ma nel mirino della banda criminale non sono mancate anche alcune abitazioni private. Dopo essere entrati all’interno, facevano razzia di tutto, ma spesso portavano via davvero poco, causando comunque danni per molte migliaia di euro.

Gioiellerie, minimarket, profumerie, parrucchieri, panifici, farmacie, bar, distributori di carburanti e pasticcerie rientravano tra gli obiettivi dei criminali, i quali, inizialmente, agivano solo all’interno del Comune di Vittoria, per poi spostarsi anche a Comiso.

Decisive per le sorti delle indagini sono state le telecamere di videosorveglianza dei locali rapinati; grazie a esse, infatti, gli investigatori hanno richiesto e ottenuto la possibilità di poter intercettare le conversazioni telefoniche degli arrestati.

All’interno della banda i ruoli erano ben definiti: chi rubava le auto, chi effettuava i sopralluoghi e chi coordinava le fasi di attuazione dei furti con spaccata. La squadra mobile, insieme agli investigatori dei commissariati di Comiso e Vittoria, ha condotto una serrata indagine per raccogliere quanti più elementi indiziari utili alla Procura della Repubblica per richiedere una misura cautelare. Durante le indagini sono stati sventati decine di colpi già programmati dalla banda, mentre per quelli consumati sono stati raccolti elementi indiziari inequivocabili.

Gli investigatori hanno ricostruito ben 20 reati, tra furti in abitazione, furti aggravati e una rapina. La banda era sempre in cerca di soldi per soddisfare le proprie esigenze personali. Qualora non fosse possibile realizzare un furto del genere, optavano per altri tipi di rapine, come quella a un minimarket, dove i malviventi hanno puntato un coltello alla gola del titolare per farsi consegnare 100 euro.

Antoci era stato sorpreso giorno 8 febbraio 2018 mentre rubava merce da un camion in sosta e per questo motivo era stato arrestato dalla squadra mobile e sottoposto agli arresti domiciliari; Giliberto era stato arrestato il 22 aprile 2018 dopo un pericoloso e rocambolesco inseguimento dagli uomini del commissariato di Vittoria; Fidone, invece, era stato arrestato il 30 marzo 2018 dalla Polizia di Stato per aver violato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale disposta dal tribunale di Ragusa su richiesta del questore di Ragusa.

La Polizia di Stato è riuscita a raccogliere diverse fonti di prova che incrociate tra loro hanno permesso di catturare gli odierni indagati.

Dalle intercettazioni telefoniche è stato poi possibile acquisire ulteriori e importantissime fonti di prova dalle quali emergeva anche la pericolosità degli stessi. Non esitavano davanti a nulla ed erano pronti ad usare violenza contro le vittime, come nel caso di una rapina consumata. In quella occasione Meli, Fidone e Giordanella, quest’ultimo vantandosi con la fidanzata, hanno raccontato della rapina ai danni di un esercente al quale avevano “spaccato la faccia” e che volevano colpire nuovamente.

Le indagini si sono concluse a metà aprile.