PALERMO – Con l’ordinanza emessa il 10 gennaio scorso, il Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia ha accolto il ricorso presentato dall’Unione degli universitari (Udu) di Palermo in merito alla procedura di ammissione al corso di laurea magistrale in psicologia clinica.
Il ricorso è stato formalizzato dagli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia.
Click day illegittimo: il caso
Prima dell’inizio del nuovo anno accademico, gli avvocati avevano inviato una diffida all’ateneo di Palermo in relazione al bando di accesso per l’anno accademico 2023/2024, il quale prevedeva modalità legate al criterio temporale di prenotazione (noto come “click day” o, più precisamente, prenotazione online).
Tuttavia, l’Università aveva respinto la diffida e il rettore Massimo Midiri, attraverso dichiarazioni alla stampa, aveva affermato che il click day si era rivelato un insuccesso e che si stava lavorando per ampliare i posti nei corsi di laurea che erano stati sottoposti a tale metodo di accesso.
L’Udu, però, ha constatato che ciò non è avvenuto, motivando il ricorso che coinvolgeva studenti e studentesse che, a causa delle modalità di accesso, non sono riusciti ad accedere al corso di studi per una questione di pochi secondi.
Le parole dei rappresentanti di Udu Palermo
“Come Udu Palermo – dicono Valerio Quagliano, coordinatore di Ateneo, e Noemi Cottone, responsabile numero chiuso dell’Udu Palermo – siamo soddisfatti del risultato ottenuto e della sentenza del Tar che ha confermato illegittimità del bando, nonché la violazione del principio meritocratico e lesive dei principi costituzionali del diritto allo studio, con il conseguente diritto all’immatricolazione al corso di laurea di psicologia clinica“.
“Una vittoria politica che vuole essere capofila di un diritto allo studio che ormai da anni viene leso dai continui sotto finanziamenti all’istruzione e che mettono gli atenei nelle condizioni di istituire un numero chiuso senza fondamenti. Attendiamo adesso l’ammissione con riserva degli studenti e delle studentesse illegittimamente esclusi“, concludono.