Rubate auto e moto, malviventi scappano e “nascondono” i mezzi: inseguiti, costretti a confessare

Rubate auto e moto, malviventi scappano e “nascondono” i mezzi: inseguiti, costretti a confessare

PALERMO – La presenza della Polizia di Stato ha consentito in due diverse circostanze di interrompere l’azione criminosa di malviventi palermitani, professionisti nel settore dei furti di auto e di ciclomotori, e di riconsegnare i beni illecitamente sottratti.

I delinquenti, infatti, erano già riusciti a rubare una Smart e, in un diverso caso, una moto BMW, entrambi mezzi parcheggiati nei pressi delle abitazioni degli ignari proprietari.

Nel primo episodio, intorno alle 3 di notte, giunge sulla linea di emergenza “112” Nue la segnalazione del furto in atto di un’autovettura Smart a opera di tre individui.

I poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico si sono recati in via Ida Castelluccio alla ricerca dei sospettati, dei quali hanno anche le descrizioni fornite dall’utente. Questi, mantenuto in contatto telefonico dagli operatori della Centrale Operativa, ha riferito inoltre che i tre soggetti, giunti a bordo di una Lancia Ypsilon, avevano forzato e messo in moto l’auto, fuggendo veloci in direzione di via Agostino Bertani.

I poliziotti accorsi in zona, imboccando via Eugenio L’Emiro, sono riusciti subito ad individuare i tre malviventi a bordo delle auto segnalate.  Mentre uno di loro si allontanava a piedi facendo perdere le proprie tracce tra i vicoli del quartiere, gli altri due hanno abbandonato la “Smart” e sono fuggiti a bordo della Lancia Ypsilon.

Ne nasce un inseguimento per le vie della Zisa, al termine del quale i fuggitivi sono stati  bloccati ed identificati per C.M., 18enne, e V.A., 24enne, entrambi palermitani con precedenti di polizia.

Con la perquisizione personale e a quella effettuata all’interno dell’auto, i poliziotti sono riusciti a trovare tipici utensìli da “scasso”, come un martello, una chiave esagonale ed un dispositivo di auto diagnosi, utilizzati presumibilmente poco prima per manomettere uno degli sportelli della Smart ed il nottolino di accensione, al fine di perfezionare il furto. Nell’auto i poliziotti hanno anche ritrovato un borsello, con documenti di identità riconducibili ad un terzo soggetto, fino a quel momento rimasto ignoto.

Contestualmente, altri agenti, impegnati nella ricerca del terzo complice che si era riuscito ad allontanare, notano un giovane che corrisponde alle descrizioni diramate dalla Centrale Operativa e insospettiti, lo fermano e lo identificano in V.V., 19enne palermitano. Da altri accertamenti è emerso che V.V., congiunto di V.A., fermato poco prima, è il proprietario del borsello rinvenuto all’interno della Lancia Ypsilon utilizzata per il furto. Il giovane, trovandosi alle strette, ha quindi ammesso di aver partecipato al furto dell’auto.

C.M. e V.A. sono stati arrestati per il reato di furto aggravato in concorso, mentre V.V. è stato indagato in stato di libertà per lo stesso delitto.

In una diversa giornata, sempre in tarda notte, i poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico si sono messi alla ricerca di un motoveicolo BMW di colore grigio che era stato rubato pochi minuti prima. Il proprietario, con grande agitazione, aveva appena chiamato la sala operativa perché si era accorto che la sua moto, che è solito custodire all’interno di un parcheggio in via Gaetano La Loggia, non era più dove l’ha lasciata. Sarebbe stata portata via a spinta da alcuni malviventi che si sono aiutati utilizzando un altro motoveicolo.

Gli agenti giunti sul posto hanno appreso dal proprietario che intorno alle ore 4,15 aveva sentito l’allarme della sua moto e dopo alcuni istanti il rumore di uno scooter in movimento. Precipitatosi in strada, si era accorto che la moto era stata rubata e aveva immediatamente contattato il Numero Unico di Emergenza per chiedere aiuto alle Forze dell’Ordine e denunciare il furto appena patito.

I poliziotti, durante la ricerca dei malviventi, transitando per i vicoli della Zisa, hanno scorto la presenza di una moto parzialmente nascosta, anche a causa dell’oscurità della notte, e con la targa non leggibile. Avvicinatisi, hanno constatato che si trattava proprio della BMW appena asportata. La moto, con il bloccasterzo danneggiato, è stata prontamente restituita al proprietario.

Immagine di repertorio