Chi c’è dietro l’attentato incendiario dell’azienda “Leonardo” di Palermo, emesse tre misure – VIDEO

Chi c’è dietro l’attentato incendiario dell’azienda “Leonardo” di Palermo, emesse tre misure – VIDEO

PALERMO – Sono tre i presunti autori – attinti questa mattina da misura cautelare – accusati dell’atto incendiario ai danni dell’azienda palermitana “Leonardo Spa”, verificatosi il 26 novembre del 2022 a Palermo.

L’episodio delittuoso sarebbe partito da alcune bottiglie diMolotov” lanciate all’interno della sede del gruppo industriale internazionale, che opera in ambito di Aerospazio, Difesa & Sicurezza. Quest’ultimo è stato individuato dagli attentatori come simbolo da colpire per contestare le scelte in materia di politica estera dello Stato, accusato di essere, dal 2019, il principale fornitore di armamenti alla Turchia e, per questo, ritenuto responsabile dei massacri in Kurdistan.

L’incendio, conseguente alla deflagrazione, realizzato da un gruppo di sette persone, alcune delle quali in corso di identificazione, ha interessato l’area antistante il sito industriale, lambendo un’auto della società preposta alla sicurezza della struttura.

Alto il rischio del propagarsi dell’incendio ai locali adiacenti e al vicino Centro CommercialeGuadagna“, con possibili conseguenze gravi per l’incolumità della popolazione residente, trattandosi di un contesto urbano ad alta densità abitativa.

Azienda che opera in contesti internazionali

L’incendio non si è propagato per le avverse condizioni climatiche. La Leonardo S.p.A. rappresenta un sito altamente sensibile, essendo una azienda che opera in un contesto internazionale che esprime capacità tecnologiche in ambito Aerospazio, Difesa & Sicurezza, quale partner di Governi, Amministrazioni della Difesa, Istituzioni e imprese.

Le misure eseguite

Nei confronti di S.L. di 42 anni, nato a Palermo, è stata emessa la misura della custodia cautelare in carcere. Esponente di spicco della locale area antagonista e leader del movimento indipendentista regionale “Antudo”, è indagato per aver provocato un incendio mediante l’utilizzo, in luogo pubblico, di congegni incendiari, equiparati ad armi da guerra.

La misura dell’obbligo di presentazione ai Commissariati di Pubblica Sicurezza competenti con cadenza quotidiana è stata emessa nei confronti di G.D. di 27 anni, nata a Messina, per il reato di istigazione realizzato mediante la diffusione del video di rivendicazione dell’azione delittuosa. La medesima misura è stata emessa nei confronti di O.M. di 31 anni, nato a Palermo, per il concorso nel reato di incendio. Gli indagati sono anch’essi esponenti della locale area antagonista e del movimento indipendentista “Antudo”.

Video dell’incendio pubblicato sul web

Il video dell’attentato incendiario è stato pubblicato sul web e sui canali dei social network riferibili alla piattaforma indipendentista siciliana, che si muove per l’autodeterminazione e l’autogoverno dei territori. Il movimentoAntudo“, radicato su scala regionale, raccoglie l’adesione di diversi sodalizi di estrema sinistra dell’isola, di esponenti della locale area antagonista, in passato autori di iniziative di piazza relative alla tematica antimilitarista.

Azienda ritenuta fornitrice degli armamenti in Turchia

Il tenore del messaggio di rivendicazione, dal titolo “Sanzionata la Leonardo S.p.A a Palermo #DefendKurdistan“, evidenzia come il gruppo industriale è stato individuato come simbolo da colpire per contestare le scelte in materia di politica estera dello Stato.

Le indagini condotte

L’azione criminosa è stata preparata con cura da parte degli autori, adottando varie precauzioni, volte ad eludere l’operato degli investigatori, sia nella fase esecutiva, che in quella di veicolazione, tramite il web, del video contenente il messaggio di rivendicazione.

Le indagini condotte sono state di tipo tradizionali, sono stati utilizzati strumenti informatici e telematici, nonché effettuate analisi comparative dei profili genetici rinvenuti sulla scena del crimine con l’apporto di personale del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica di Palermo.

Nota

La responsabilità penale delle condotte elencate sarà definita solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

Il video