PALERMO – Alberto Pierobon, assessore all’Energia della Sicilia, è arrivato in Procura a Palermo ed è stato sentito – per ben due ore – come testimone, dato che si tratterebbe di una persona informata sui fatti relativi all’inchiesta aperta sugli affari di Vito Nicastri e Paolo Arata per quanto riguarda le energie alternative.
Pare che al centro della questione ci sia un giro di mazzette alla Regione che avrebbe reso possibile il rilascio di alcune autorizzazioni per realizzare impianti: un affare di oltre 15 milioni di euro e, al centro del mirino, ci sarebbero proprio l’imprenditore Vito Nicastri e Paolo Arata, faccendiere.
Entrambi sono stati arrestati, oltre ai propri figli. In manette anche due funzionari della Regione con l’accusa di corruzione e intestazione fittizia di beni, i quali avrebbero agito in concorso tra loro.
Secondo quanto riporta MetroNews.it, pare che Pierobon, una volta terminata l’audizione, abbia dichiarato di aver chiarito ogni aspetto relativo al suo conto, dato che, a detta sua, onestà, coerenza, determinazione e trasparenza sono i suoi punti forti che lo spingono ad agire anche per realizzare il progetto che intende portare avanti a tutti i costi.