Climate Adaptation Summit 2021: l’ambiente, l’umanità e le sfide della modernità per un pianeta in crisi

Climate Adaptation Summit 2021: l’ambiente, l’umanità e le sfide della modernità per un pianeta in crisi

Ritrovare la sintonia perduta con la natura, individuare la sintesi perfetta tra modernità e salvaguardia dell’ambiente, “guarire” un pianeta in crisi: sono i preziosi quanto ambiziosi obiettivi del Climate Adaptation Summit del 2021, che si è tenuto il 25 e il 26 gennaio.

Un incontro tra i maggiori leader mondiali, capi di Stato, organizzazioni e attivisti. Anche se il Covid ha spostato i dibattiti online, non è riuscito a fermare chi si propone la missione di salvare il mondo da un’emergenza che “non prevede vaccino”, come ha precisato Inger Andersen (direttore esecutivo dell’UNEP): il cambiamento climatico.

Ambiente, conoscere il problema: il “gap” tra noi e il pianeta

Il report pubblicato dall’UNEP (United Nations Environment Programme) nei primi giorni del 2021 lascia pochi dubbi: il 2020 non è stato solo l’anno del disastro sanitario, ma anche dell’impatto tragico del cambiamento climatico. Acqua e fuoco, aria e terra: una natura “ribelle” alla prepotenza umana, dagli incendi all’invasione di locuste, rischia di diventare un potente nemico invece di un alleato sicuro.

L’adattamento risulta come l’unica soluzione possibile per “ridurre la vulnerabilità di comunità e Paesi” di fronte al cambiamento climatico e ai suoi nefasti effetti.

Climate Adaptation Summit: i temi di dibattito

Ogni aspetto dell’emergenza climatica è stato al centro del CAS 2021, che dalla sede degli incontri in Olanda ha focalizzato il mondo intero sul problema grazie al potente strumento del web. Sono 10 i temi di primario interesse:

  • Acqua;
  • Accelerazione dell’adattamento in Africa;
  • Città resilienti;
  • Soluzioni basate sulla natura;
  • Disaster Risk Management;
  • Infrastrutture;
  • Giovani e ambiente;
  • Adattamento a livello locale;
  • Nature-Based Solutions;
  • Agricoltura e sicurezza alimentare;
  • Politiche, finanziamenti e investimenti.

Politica e finanziamenti

La politica fa abbastanza? Un quadro complessivo del globo rivela un 72% dei Paesi mondiali che hanno già almeno un piano di adattamento per contrastare l’emergenza climatica, più un 9% in procinto di sviluppare politiche adatte in materia.

Fonte: Adaptation Gap Report 2020

Un numero crescente di iniziative, anche a livello locale, e una sempre maggiore consapevolezza sul tema ambientale ha contribuito al miglioramento, con un risultato decisamente interessante (per quanto limitato a una percentuale minima di Stati) nell’arco degli ultimi 10 anni.

Fonte: Adaptation Gap Report 2020

Non è tutto rosa e fiori, però. A livello internazionale, c’è un graduale aumento dei finanziamenti delle politiche di adattamento al cambiamento climatico, capaci di ridurne ampiamente gli effetti; tuttavia, l’incremento dei fondi destinati a questa causa non è così rapido e gli effetti, specialmente nei cosiddetti “Paesi in via di sviluppo”. Su questo piano, il CAS 2021 si pone 4 obiettivi:

  • trovare una sintonia tra i processi decisionali legati alle politiche finanziarie pubbliche e gli obiettivi del processo di adattamento;
  • aumentare, quantitativamente e qualitativamente, i finanziamenti per l’adattamento;
  • incentivare, oltre all’iniziativa pubblica, quella privata;
  • sensibilizzare sul tema dell’adattamento in ambito economico.

Agricoltura, acqua, sicurezza alimentare

L’acqua e il cibo sono fonti della vita, la siccità e la fame due piaghe da estirpare. Dalla produzione alla salute, acqua e materie prime garantiscono la sussistenza e non può esistere un processo di adattamento al cambiamento climatico che non consideri gli effetti devastanti dell’assenza dell’uno o delle altre.

Con una popolazione in aumento e un ambiente sempre più “imprevedibile”, problemi come la siccità e la sicurezza alimentare non riguardano più una sola area del mondo. Il cambiamento climatico rischia di sconvolgere ogni equilibrio naturale e di diventare l’emergenza dirompente del 2021, dalla povera Africa alla complessa Sicilia, dai “giganti” dell’economia mondiale alle isole oceaniche.

Sfruttare le potenzialità territoriali, sostenere le popolazioni locali più vulnerabili, creare un’economia non in contrasto con i bisogni ambientali: sono questi gli imperativi del Summit sul clima.

Infrastrutture

Tema “caldo” nell’ambito dell’emergenza Coronavirus, le infrastrutture sono al centro anche del problema del cambiamento climatico (nonostante i motivi siano diversi). “Bisogna investire sulle infrastrutture, ma bisogna farlo bene”: sembra essere questa la difficoltà nel creare un sistema infrastrutturale che, accanto alla salvaguardia dell’economia, permetta anche una minima protezione dagli eventi naturali estremi.

Ottenere il risultato sperato in questo campo comporta:

  • rendere la resilienza climatica prioritaria negli investimenti sulle infrastrutture;
  • pianificazione inclusiva e informata sulle tematiche climatiche;
  • incentivare anche il settore privato a investire;
  • predisporre finanziamenti per fronteggiare le conseguenze prodotte da eventuali danni infrastrutturali.

Prospettive

Città resilienti e nature-based solutions

La maggior parte della popolazione mondiale vive in aree urbane. Costruire città a misura di ambiente, capaci di rispondere sia al cambiamento climatico che alla necessità di modernizzazione, è tra gli obiettivi primari della cooperazione internazionale.

Lo sviluppo sostenibile delle città rientra tra i progetti del programma Obiettivo 2030, che vede nelle città resilienti un modello per un futuro di armonia tra umanità e ambiente.

D’altro canto, le soluzioni basate sul corretto utilizzo degli spazi naturali (attraverso campagne di rimboschimento, infrastrutture sostenibili e protezione della biodiversità) non possono che ridurre gli impatti negativi del cambiamento climatico.

Giovani, adulti e futuro: dall’attivismo al Climate Adaptation Summit

Tutti devono partecipare al processo di adattamento. Non è di poco conto che siano i giovani i principali promotori dell’azione contro il cambiamento climatico, ma non bisogna dimenticare l’impegno di leader mondiali e delle personalità di spicco nelle piccole sfide di ogni giorno.

Il futuro non si prospetta sicuramente facile, specialmente in un momento in cui un’imprevista emergenza sanitaria ha sconvolto tutti i ritmi normali. Tuttavia, lottare per il pianeta sembra avere ancora un senso e la strada verso gli obiettivi per il 2030, per quanto in salita, è ormai avviata.

Fonte immagine di copertina: Video CAS TV