Morto a 76 anni O.J. Simpson: protagonista del “processo del secolo”

Morto a 76 anni O.J. Simpson: protagonista del “processo del secolo”

MONDO – È morto ieri all’età di 76 anni Orenthal James Simpson, campione di football americano e attore che uccise la moglie Nicole Brown e il cameriere Ronald Lyle Goldman il 12 giugno 1994, il processo, noto come “People of the State of California v. Orenthal James Simpson“, venne condotto presso la Corte Superiore della Contea di Los Angeles.

Il caso che coinvolse O.J. Simpson è stato uno dei più celebri nella storia giudiziaria degli Stati Uniti, noto per la sua complessità, il coinvolgimento di una celebrità di spicco e le questioni di razzismo e fama che hanno circondato il processo.

La storia del “processo del secolo”

Cinque anni dopo dal ritiro dal football americano professionistico, O. J. Simpson e Nicole Brown si sposarono il 2 febbraio 1984, la coppia aveva avuto 2 figli, Brooke Sydney Simpson e Justin Ryan Simpson, e il loro matrimonio era durato 7 anni nei quali O. J. Simpson era accusato di violenza domestica, infatti, il 25 febbraio 1992 la moglie Nicole aveva chiesto il divorzio affermando che la motivazione del divorzio era dovuta a “differenze inconciliabili“.

Il 13 giugno 1994 alle 00:10 Nicole Brown e il cameriere Ronald Lyle Goldman, di fronte al condominio in cui viveva Nicole, vennero brutalmente uccisi, Nicole aveva ricevuto ben 12 coltellate e, oltre alle ferite sulle mani che evidenziavano il vano tentativo della donna di difendersi, aveva la testa quasi mozzata, invece, sul corpo del 25 enne Ronald furono rinvenuti i segni di ben 20 coltellate.

Secondo le prime ricostruzioni quella notte Nicole e sua madre erano andate a cena e la donna aveva telefonato al ristorante perché la madre aveva dimenticato gli occhiali da sole sul tavolo, quindi, il giovane Ronald che lavorava come cameriere, si era offerto di riportarle gli occhiali.

Le prove trovate e raccolte sulla scena del crimine portarono la polizia a sospettare di Simpson, su cui gravavano precedenti denunce da parte della moglie per maltrattamenti domestici.

Il Los Angeles Police Department cercò subito di contattare Simpson e scoprì che questi aveva preso un aereo diretto da Los Angeles a Chicago alle 23:45. Alla notizia della morte dell’ex moglie, Simpson tornò a Los Angeles nel pomeriggio del 13 giugno, fu ammanettato e portato alla centrale di polizia per essere interrogato, ma fu rilasciato poche ore dopo.

Tre giorni dopo la polizia aveva ritrovato nel giardino macchie di sangue riconducibile a quello di Simpson, quindi, fu formulata esplicitamente l’accusa di duplice omicidio di primo grado.

Il verdetto e il processo civile

Il 3 ottobre 1995, dopo 253 giorni di processo, la giuria emise il verdetto in meno di quattro ore, sentenziando l’innocenza di O.J. Simpson provocando grande sconcerto tra la gente.

Successivamente nel 1997, O.J. Simpson però è stato considerato responsabile per le morti in un processo civile e ha dovuto pagare un risarcimento alle famiglie delle vittime. Processato per altre vicende giudiziarie, Simpson è uscito di prigione nell’ottobre 2017 per scontare i seguenti anni in libertà vigilata.