MESSINA – Il sindaco Cateno De Luca prosegue nella sua protesta pacifica alla rada San Francesco, dove si trova da ieri mattina per manifestare il proprio dissenso contro la norma che prevede l’obbligo del Green pass rafforzato per l’attraversamento dello Stretto.
Ieri sera nel corso della diretta Facebook, in apertura l’assessore alla Protezione civile Massimiliano Minutoli ha dato lettura dei dati Covid, e a seguire l’assessore Dafne Musolino ha riferito di casi di siciliani disperati bloccati in città perché privi di Green pass che invocano una norma transitoria, “l’Italia si ferma a Reggio Calabria”, in particolare ha scritto un cittadino.
“Proprio perché l’Italia non può fermarsi a Reggio Calabria da ieri mi trovo qui per protestare, già la prima notte ho dormito in una tenda da campeggio, pazienterò ancora qualche giorno – ha detto De Luca – e se la sfida che lo Stato vuole fare alla Sicilia è questa, io la accolgo ma arrivati a questo punto, dall’occupazione pacifica si passerà ad un’altra reazione“.
“Una reazione voluta da chi, in questo momento, con un semplice colpo di penna, non vuole rendere giustizia alle nostre prerogative della continuità territoriale, al proprio diritto dei cittadini di tornare al proprio domicilio, alla propria abitazione. Prima di fare un sequestro di Stato non è logico prima dare la possibilità a coloro che sono in difetto secondo la normativa di regolarizzarsi?“, aggiunge.
“Bastava con un altrettanto colpo di penna inserire una deroga per la Sicilia e la Sardegna come previsto per le isole minori. Se questa è la sfida dello Stato – ha proseguito il sindaco De Luca – allora vuol dire che dopo avere scritto al presidente Draghi per ben tre volte e da ieri occupo lo Stretto in maniera pacifica, adesso in mancanza di risposte alzerò il livello di questa manifestazione“.
E ancora: “Confidiamo che Musumeci faccia un provvedimento che mi consentirà di tornare a dormire a casa, altrimenti passerò qui la mia seconda notte dormendo in tenda. Verrà a trovarmi il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché, per manifestare la sua presa di posizione che sarà poi tradotta in aula con un dibattito nel pomeriggio e forse con una mozione”.
“Intanto, alle 20,30 circa, è scaduto l’ultimatum che il presidente della Regione Nello Musumeci ha mandato al ministro della Salute Roberto Speranza per risolvere la situazione dei collegamenti sullo Stretto di Messina. Immediatamente scadute le 24 ore dalla nota inviata, Musumeci si è riservato di assumere in autonomia i provvedimenti consequenziali“, ricorda.
“Nell’attesa di riscontri sono pronto ribadisco a passare la seconda notte qui. Ringrazio tutti coloro che mi hanno portato coperte e cuscini, dolci, arancini, focacce e limoncelli fatti in casa. È un segno di presenza della cittadinanza, anche in momenti particolari come questi, ma non disturbatevi più di tanto perché se non si cambia qualcosa, prima di portare alla fame i siciliani comincio io lo sciopero della fame“, precisa.
“Resto qui e vi assicuro che non sarò solo nella mia protesta perché – ha concluso De Luca – non mi sono mai tirato indietro e mai lo farò, e così scopriremo la tempra dei siciliani e quali sono i valori che li portano a definirli un popolo“.
Fonte foto: Facebook – Cateno De Luca