Il tesoro dei proverbi siciliani: una finestra sulla saggezza antica e attuale – PRIMA PARTE

Il tesoro dei proverbi siciliani: una finestra sulla saggezza antica e attuale – PRIMA PARTE

ITALIA – La nuova rubrica, che iniziamo oggi, ci permetterà di scoprire e approfondire i proverbi siciliani, analizzando il loro significato, la loro origine e il loro uso nella cultura siciliana.

In questo modo, potremo conoscere meglio la cultura e la tradizione siciliana, apprezzando la saggezza popolare racchiusa nei proverbi e il loro valore nel contesto storico e sociale dell’isola.

Ogni sabato un nuovo appuntamento e nuove scoperte e curiosità.

Note storiche sui proverbi siciliani

I proverbi siciliani sono il frutto di una lunga tradizione orale tramandata di generazione in generazione. Questi aforismi brevi e concisi racchiudono una saggezza popolare che si basa sulla vita quotidiana, l’esperienza e la saggezza collettiva del popolo siciliano.

La Sicilia è una regione italiana che ha una ricca storia e cultura. I proverbi siciliani sono spesso caratterizzati da un linguaggio colorito e unico, e sono spesso usati come espressioni colloquiali per descrivere situazioni e comportamenti comuni.

La storia dei proverbi siciliani risale a molti secoli fa, quando l’isola era governata da diverse potenze straniere. I proverbi erano, spesso, usati come strumento di comunicazione tra la popolazione locale e i conquistatori stranieri, poiché questi ultimi non parlavano la lingua siciliana. Ciò ha portato alla creazione di un vasto repertorio di proverbi che riflettono la mentalità e la cultura siciliana.

Inoltre, i proverbi siciliani sono, spesso, usati come forma di espressione artistica. La poesia siciliana tradizionale è spesso composta da una serie di proverbi, che vengono intrecciati per creare una narrazione poetica. Questa forma di poesia è nota come “cuntu” o “canto”.

I proverbi riflettono la saggezza popolare e la mentalità del popolo siciliano, che è spesso caratterizzata da una forte personalità, determinazione e una grande capacità di adattarsi alle difficoltà della vita.

Sono spesso usati come strumento educativo per insegnare ai giovani i valori della vita e della cultura siciliana.

La mentalità dei siciliani è spesso caratterizzata da un forte senso di famiglia e comunità. Questo si riflette in molti proverbi siciliani, come ad esempio “Famigghia prima di tuttu”, che significa “La famiglia viene prima di tutto”. Questo proverbio riflette l’importanza della famiglia nella vita dei siciliani, e come essi considerano la famiglia come il pilastro della loro identità e della loro cultura.

Infine, i siciliani sono noti per la loro ospitalità e la loro capacità di accogliere gli stranieri. Questo si riflette in molti proverbi, come ad esempio “A porta aperta e a tavula vustra”, che significa “A porte aperte e con il vostro cibo”. Questo proverbio riflette l’atteggiamento dei siciliani verso gli ospiti, e la loro capacità di accogliere e ospitare le persone con generosità e cortesia.

Catalogazione dei proverbi siciliani

In passato, la catalogazione dei proverbi siciliani era affidata a studiosi e filologi che si occupavano di raccogliere, trascrivere e analizzare i proverbi. Tra i primi studiosi che si sono dedicati alla raccolta e alla catalogazione dei proverbi siciliani ci sono stati Antonino Mongitore e Giuseppe Pitrè, che hanno pubblicato importanti raccolte di proverbi siciliani nel XIX secolo.

In particolare, Pitrè ha curato la pubblicazione di ben 4 volumi dedicati ai proverbi siciliani, intitolati “Folk-Lore Siciliano”, nei quali ha catalogato e analizzato centinaia di proverbi, descrivendone l’origine, il significato e l’uso nella cultura popolare siciliana.

Oggi, la catalogazione dei proverbi siciliani è ancora oggetto di studio e interesse da parte di studiosi e appassionati, che si occupano di raccogliere e analizzare i proverbi, documentandone l’origine e il significato.

Grazie alla diffusione delle nuove tecnologie, i proverbi sono diventati oggetto di interesse anche sui social network e su internet, dove numerosi siti e pagine dedicate ai proverbi siciliani raccolgono e condividono centinaia di aforismi.

  • Raccolta: è il primo passo nella catalogazione di questi aforismi. Può avvenire attraverso l’ascolto diretto della popolazione locale, la lettura di testi antichi o moderni, o attraverso l’utilizzo di altre fonti.
  • Trascrizione: una volta raccolti, i proverbi siciliani vengono trascritti per poter essere analizzati e catalogati. La trascrizione può avvenire in diversi modi, ad esempio attraverso la scrittura a mano o l’utilizzo di software di trascrizione automatica.
  • Analisi: comprende l’individuazione del significato letterale e figurato dell’aforisma, l’analisi dell’origine e della storia del proverbio, e la comprensione del contesto culturale e sociale in cui il proverbio viene utilizzato.
  • Classificazione: una volta analizzati, i proverbi vengono classificati in base a diversi criteri, ad esempio in base al loro contenuto, alla loro origine, o al loro uso nella cultura popolare.
  • Archiviazione: i proverbi siciliani catalogati vengono infine archiviati in modo da poter essere facilmente recuperati e consultati in futuro. L’archiviazione può avvenire in forma digitale o cartacea, in biblioteche o archivi specializzati.

La catalogazione dei proverbi siciliani, dunque, è un processo importante che permette di conservare e tramandare la saggezza popolare racchiusa in questi aforismi, e di apprezzarne il valore nella vita quotidiana.

Elenco delle principali categorie di proverbi siciliani: 

  • Proverbi sulla vita: questa categoria comprende proverbi che trattano di temi come la vita, la morte, la felicità, la tristezza, l’amore, l’amicizia e la famiglia.
  • Proverbi sulla natura: i proverbi siciliani che appartengono a questa categoria trattano di temi legati alla natura, come il clima, gli animali, le piante e i paesaggi.
  • Proverbi sulla saggezza: questa categoria include proverbi che esprimono saggezza e buon senso, con l’obiettivo di fornire consigli utili per affrontare la vita.
  • Proverbi sulla religione: i proverbi siciliani che appartengono a questa categoria hanno una forte componente religiosa e trattano di temi come la fede, la devozione, la preghiera e il destino.
  • Proverbi sull’alimentazione: questa categoria comprende proverbi legati al cibo, alla cucina e alla tradizione gastronomica siciliana.
  • Proverbi sulla lingua e la cultura: i proverbi siciliani che appartengono a questa categoria trattano di temi come la lingua, la cultura e la tradizione siciliana.
  • Proverbi sulla vita quotidiana: questa categoria include proverbi che descrivono la vita quotidiana, con tutti i suoi aspetti positivi e negativi, e forniscono consigli utili per affrontare le difficoltà.
  • Proverbi sull’economia: i proverbi siciliani che appartengono a questa categoria trattano di temi economici, come il lavoro, il denaro e la prosperità.
  • Proverbi sulla politica: questa categoria comprende proverbi che trattano di temi politici, come il potere, la corruzione e la giustizia.

La suddivisione delle categorie dei proverbi siciliani permette di organizzare e catalogare questi aforismi in modo da facilitarne lo studio e l’analisi, e di comprenderne la ricchezza e la varietà.

Alcuni proverbi sulla vita e interpretazioni

“Lu tempu vola e la vita passa”

Il proverbio siciliano “Lu tempu vola e la vita passa” (Il tempo vola e la vita passa) sottolinea la fugacità della vita e l’importanza di vivere ogni momento appieno. Il tempo passa inesorabilmente e la vita è breve, pertanto, bisogna essere consapevoli del valore del tempo e delle opportunità che esso offre.

Questo proverbio invita a non perdere tempo in cose futili o inutili, ma a concentrarsi su ciò che è veramente importante nella vita. Inoltre, ci ricorda che ogni momento della vita è prezioso e non deve essere sprecato. Non si può tornare indietro nel tempo per recuperare le opportunità perse, perciò bisogna vivere ogni momento con intensità e passione, cercando di raggiungere i propri obiettivi e di godere della compagnia delle persone a noi care.

In sintesi, “Lu tempu vola e la vita passa” è un invito a vivere la vita in modo consapevole, a valorizzare ogni momento e a non sprecare il proprio tempo in cose inutili o che non ci soddisfano appieno. La vita è breve e il tempo passa troppo in fretta, perciò bisogna saper cogliere ogni opportunità e vivere ogni istante con intensità e gratitudine.

 

“Chi è vivu, u sciauru vinni”

Il proverbio siciliano “Chi è vivu, u sciauru vinni” (Chi è vivo, vince la partita) si riferisce alla capacità dell’essere umano di riconoscere e apprezzare ciò che è importante nella vita, quando si ha ancora la possibilità di farlo.

In sostanza, il proverbio ci ricorda che la vita è effimera e che dobbiamo saper cogliere le opportunità quando si presentano, senza rimandare o rimpiangere le occasioni perdute. Ci invita a non dare per scontate le cose che ci circondano, ma a prestare attenzione ai piccoli dettagli e alle persone che ci sono care.

Il “sciauru“, termine che significa “profumo” in siciliano, rappresenta simbolicamente tutto ciò che è bello e prezioso nella vita. Questo profumo, infatti, può essere facilmente disperso dal vento e dunque deve essere colto e apprezzato nel momento in cui è ancora presente.

Il proverbio ci esorta quindi ad apprezzare ciò che abbiamo, a vivere il momento presente e a non rimandare mai all’indomani ciò che possiamo fare oggi. Ci ricorda che la vita è un dono prezioso e che dobbiamo essere grati per ogni giorno che ci viene concesso.

In sintesi, il proverbio siciliano “Chi è vivu, u sciauru vinni” è un invito a vivere appieno la vita, a non rimpiangere il passato o temere il futuro, ma a cogliere l’essenza della vita in ogni momento e a godere dei profumi e dei colori che essa ci offre.

 

“L’omu parrucchiatu nun parragghia u celu”

Il proverbio siciliano “L’omu parrucchiatu nun parragghia u celu” (L’uomo pettinato non guarda il cielo) sottolinea l’importanza di non trascurare le cose essenziali della vita, concentrandosi invece su aspetti superficiali o futili. Il proverbio suggerisce che se una persona si preoccupa troppo del proprio aspetto esteriore e della propria immagine, potrebbe non riuscire a vedere la bellezza e l’importanza delle cose che lo circondano.

In altre parole, il proverbio invita le persone a guardare oltre la propria immagine e ad aprire gli occhi verso il mondo che le circonda. Concentrarsi esclusivamente sull’immagine esteriore potrebbe portare alla perdita di occasioni importanti nella vita, come relazioni significative, esperienze emozionanti, e momenti di introspezione e riflessione.

Il proverbio suggerisce anche di non giudicare le persone solo in base alla loro immagine esteriore, ma di prestare attenzione anche alle loro qualità interiori. Invece di concentrarsi sulla pettinatura o sull’abbigliamento di una persona, è più importante cercare di capire la sua personalità, le sue emozioni e le sue esperienze.

In sintesi, “L’omu parrucchiatu nun parragghia u celu” è un invito a concentrarsi sulle cose essenziali della vita e a non lasciarsi distrarre dalle apparenze. Il proverbio suggerisce che guardare al di là dell’immagine esteriore delle persone e delle cose può portare a una maggiore comprensione, apprezzamento e gratitudine per la vita stessa.

 

“La vita è comu na biddizza, un pò dulci e un pò amari”

Il proverbio siciliano “La vita è comu na biddizza, un pò dulci e un pò amari” (La vita è come un dolce, un po’ dolce e un po’ amaro) ci invita ad accettare la natura contraddittoria della vita, fatta di momenti felici e momenti difficili.

La “biddizza” è un dolce tradizionale siciliano a forma di girandola, composto da strati alternati di pasta frolla e di ripieno di mandorle, miele e spezie. Il dolce è caratterizzato da un sapore dolce e intenso, ma al tempo stesso anche da un retrogusto amaro, dovuto alle spezie.

In questo proverbio, la biddizza diventa metafora della vita, che è fatta di momenti dolci, come la felicità e l’amore, ma anche di momenti amari, come la malattia, la perdita e la sofferenza. La vita è, dunque, contraddittoria e imprevedibile, e ciò che ci sembra dolce può trasformarsi in amaro da un momento all’altro.

Il proverbio ci invita quindi ad accettare con serenità la natura contraddittoria della vita, a non fuggire dalla sofferenza ma ad affrontarla con coraggio e determinazione, sapendo che anche i momenti amari possono insegnarci qualcosa di importante. Allo stesso tempo, ci invita a godere appieno dei momenti felici, a non darli per scontati e a saper apprezzare la loro bellezza e la loro dolcezza.

In sintesi, il proverbio siciliano “La vita è comu na biddizza, un pò dulci e un pò amari” ci ricorda che la vita è un insieme di esperienze contrastanti, che dobbiamo saper affrontare con equilibrio e saggezza, e che ogni esperienza, sia essa dolce o amara, può arricchire la nostra vita e renderla più significativa.

 

“A mala strada chi comincia, male finisci”

Il proverbio siciliano “A mala strada chi comincia, male finisci” (Chi inizia una cattiva strada, finisce male) sottolinea l’importanza di fare le scelte giuste nella vita e di evitare le tentazioni e le cattive influenze che possono portare a conseguenze negative.

Il proverbio suggerisce che il comportamento di una persona influisce sulle sue esperienze e sulle sue relazioni con gli altri. Se una persona sceglie di intraprendere una strada sbagliata, come l’illegalità, la violenza o la malvagità, rischia di subire conseguenze negative per sé stessa e per gli altri.

Inoltre, il proverbio suggerisce che è importante essere consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni e delle proprie scelte. Se si intraprende una cattiva strada, si rischia di avere una vita piena di difficoltà, conflitti e insoddisfazioni. Al contrario, se si fa la scelta giusta e si segue una strada positiva, si possono ottenere risultati positivi, felicità e soddisfazione.

In sintesi, “A mala strada chi comincia, male finisci” è un invito a fare le scelte giuste nella vita e ad evitare le tentazioni e le influenze negative che possono portare a conseguenze negative. Il proverbio suggerisce che le nostre azioni e le nostre scelte possono influire sulla nostra felicità, sulla nostra salute e sulle nostre relazioni con gli altri, pertanto è importante essere consapevoli delle conseguenze delle nostre scelte e agire di conseguenza.

 

“Chi pari a vagnuni si consuma, chi pari a fuoco s’accendia”

Il proverbio siciliano “Chi pari a vagnuni si consuma, chi pari a fuoco s’accendia” (Chi è pari a paglia si consuma, chi è pari a fuoco s’accende) ci invita a riflettere sulle differenti nature delle persone e sul modo in cui queste possono influire sulla loro vita e sulle loro scelte.

La prima parte del proverbio, “Chi pari a vagnuni si consuma“, si riferisce a coloro che, come la legna bagnata, non bruciano facilmente e si consumano lentamente. In altre parole, si tratta di persone che tendono ad essere passive, che si adattano alle circostanze senza cercare di cambiarle e che, di conseguenza, rischiano di consumarsi lentamente senza trovare mai una vera realizzazione personale.

La seconda parte del proverbio, “Chi pari a fuoco s’accendia“, si riferisce invece a coloro che, come la legna secca, bruciano facilmente e si accendono con entusiasmo. Queste persone sono caratterizzate da una grande energia e passione per la vita, che le spinge a cercare nuove esperienze e a perseguire i propri obiettivi con determinazione.

Il proverbio ci invita dunque a riflettere sulle nostre inclinazioni personali e sul modo in cui queste possono influire sulla nostra vita. Ci ricorda che, se da un lato è importante sapersi adattare alle circostanze e non lasciarsi sopraffare dalle difficoltà, dall’altro è altrettanto importante avere una forte determinazione e una grande passione per ciò che si fa, per poter raggiungere i propri obiettivi e realizzarsi appieno.

In sintesi, il proverbio siciliano “Chi pari a vagnuni si consuma, chi pari a fuoco s’accendia” ci invita a riflettere sulle nostre inclinazioni personali e sul modo in cui queste possono influire sulla nostra vita. Ci ricorda che, per realizzarci appieno e raggiungere i nostri obiettivi, è importante avere sia una certa flessibilità e adattabilità alle circostanze, che una grande determinazione e passione per ciò che facciamo.

 

“Non tocca a tiazzu cantari missa”

Il proverbio siciliano “Non tocca a tiazzu cantari missa” (Non spetta a te cantare la messa) sottolinea l’importanza di rispettare le responsabilità e le competenze delle altre persone e di non invadere il loro ruolo o campo d’azione.

Il proverbio suggerisce che ciascuno ha il suo ruolo e la sua competenza, e che è importante rispettare l’autorità e il lavoro degli altri. Se si cerca di assumere un ruolo che non ci spetta o di interferire nel lavoro degli altri, si rischia di creare conflitti, malintesi e problemi.

Inoltre, il proverbio suggerisce che è importante essere umili e riconoscere le proprie limitazioni. Non tutti sono in grado di fare tutto e ognuno ha le sue competenze specifiche. Se si cerca di fare cose per cui non si è adatti o competenti, si rischia di commettere errori, di causare danni e di perdere la fiducia degli altri.

In sintesi, “Non tocca a tiazzu cantari missa” è un invito a rispettare le competenze e le responsabilità degli altri e a non invadere il loro campo d’azione. Il proverbio suggerisce che è importante riconoscere le proprie limitazioni e di agire in modo umile e rispettoso nei confronti degli altri. Il rispetto e l’umiltà sono valori fondamentali per la convivenza pacifica e la costruzione di relazioni sane e durature.

 

“L’acqua di lu mari nun si biviri mai”

Il proverbio siciliano “L’acqua di lu mari nun si biviri mai” (L’acqua del mare non si beve mai) si riferisce al fatto che le onde del mare non si possono fermare o cambiare. L’acqua del mare è sempre in movimento e imprevedibile, come le situazioni della vita che sono fuori dal nostro controllo.

In altre parole, il proverbio suggerisce di accettare la realtà come viene e di non cercare di cambiare ciò che non può essere cambiato. Ciò può essere applicato a situazioni difficili o sfortunate nella vita, dove non si può fare nulla per modificarle.

Invece di lottare contro la corrente, il proverbio invita a navigare con essa, adattandosi alla situazione e cercando di trovare una soluzione o una via d’uscita. Questo atteggiamento può portare alla pace interiore e alla capacità di superare le difficoltà con serenità e determinazione.

 

“Chi scappi, truva”

Il proverbio siciliano “Chi scappi, truva” (Chi fugge, trova) si riferisce alla situazione in cui una persona, cercando di evitare un problema o una situazione difficile, finisce per trovarsi in una situazione ancora peggiore.

Il proverbio suggerisce che fuggire dai problemi non è la soluzione migliore, poiché tali problemi finiranno per raggiungerci comunque. Invece, il proverbio ci invita a confrontare le difficoltà e ad affrontarle di petto, in modo da poterle superare in modo efficace e duraturo.

Questa interpretazione del proverbio sottolinea l’importanza di non rinunciare e di non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà della vita, ma di affrontarle con coraggio e determinazione. Ciò può richiedere molto sforzo e sacrificio, ma alla fine ciò che si ottiene è una maggiore forza interiore e una maggiore capacità di affrontare le difficoltà future.

In sostanza, il proverbio “Chi scappi, truva” ci ricorda di non evitare i problemi, ma di affrontarli e di superarli con coraggio e perseveranza, poiché solo in questo modo possiamo crescere.

 

“Non si porghi a vucca a lu primu ch’arrispunni”

Il proverbio siciliano “Non si porghi a vucca a lu primu ch’arrispunni” (Non porre la bocca al primo che risponde) può essere interpretato come un invito a non fidarsi troppo delle prime risposte o delle prime impressioni che si hanno di una persona o di una situazione.

In pratica, il detto suggerisce di non dare troppo peso alle prime parole o alle prime azioni di qualcuno, ma di attendere prima di giudicare e di valutare attentamente la situazione. Ciò potrebbe evitare di cadere in inganni o di commettere errori, e potrebbe portare a decisioni più sagge e ragionate.

Inoltre, il proverbio può anche sottolineare l’importanza di non essere troppo impulsivi o di non agire troppo velocemente, ma di prendersi il tempo necessario per valutare le cose con calma e riflettere attentamente prima di agire o di rispondere.

In generale, quindi, il detto suggerisce di essere prudenti e di non prendere decisioni affrettate basate solo su impressioni superficiali, ma di considerare con attenzione tutti gli aspetti della situazione prima di agire o di giudicare.

Buona lettura