ITALIA – Ogni anno, il 21 maggio, si celebra la “Giornata Internazionale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo“, un’occasione per ricordare i benefici della diversità che molto spesso viene temuta. Attraverso il dialogo e l’accoglienza è possibile conoscere e integrare, tema molto attuale se associato al fenomeno della migrazione che interessa tutto il mondo. La giornata è stata indetta dall’Unesco, la prima volta nel 2002, per ricordare che il dialogo può arricchire e portare all’incontro tra uomini e donne di differenti culture.
Il fenomeno migratorio in Italia
L’arrivo di soggetti considerati “diversi” mette a dura prova le popolazioni accoglienti, che spesso si oppongono all’aiuto prestato ai migranti. In Italia il problema dell’accettazione di tali soggetti è serio e ingrandito dalla politica che tende a creare muri piuttosto che ponti. Per molto tempo le campagne politiche si sono basate sull’attacco ai migranti: “L’invadenza e la maleducazione di molti extracomunitari“, è una delle tante frasi discriminatorie che abbiamo sentito negli anni, specificatamente, questa, è stata pronunciata in campagna elettorale da un esponente della Lega candidato alle Europee, nel 2009.
Attraverso il dialogo emerge la bellezza
Soltanto attraverso un dialogo costruttivo è possibile abbattere le distanze tra persone e di conseguenza tra culture. “Così come la diversità naturale è essenziale per la sostenibilità degli ecosistemi, ugualmente la diversità culturale è linfa vitale di società dinamiche“, è quanto dichiarato l’ex direttrice generale dell’Unesco, Irina Bokova.
Innocenti che muoiono in mare
Sono 26.089 i migranti che dal 2014 a oggi sono morti o sono andati dispersi solo nel Mar Mediterraneo, un numero che non può passare inosservato, che evidenzia e ricorda che la sensibilità verso l’altro, l’accettazione della diversità culturale e la propensione al dialogo sono obiettivi mai raggiunti. Così ancora oggi, nel 2023, se bambini, donne e uomini muoiono in mare perché non vengono aiutati e non si aprono porte di dialogo con i paesi dalla quale scappano, la “Giornata Internazionale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo“, rimane indispensabile da celebrare. Questa ricorrenza dovrebbe anche ricordarci che il “diverso” potremmo essere noi stessi, dipende soltanto dal punto di vista di chi guarda.
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