ITALIA – L’emergenza Coronavirus continua la sua corsa. In salita, infatti, l’indice Rt in Italia che – secondo l’ultimo monitoraggio – è pari a 1,26 (la scorsa settimana 0,91). Si torna sopra quota 1 e non accadeva dal 26 marzo scorso.
Anche l’incidenza di nuovi casi settimanale schizza da 19 a 40 contagi per centomila abitanti. Segno che, ancora, il virus è in circolo e bisogna essere responsabili. Ma non basta.
Questo è quanto è emerso dalla cabina di regia che si occupa del monitoraggio Covid. Si è riunita questa mattina, così come ogni venerdì. Scendiamo nel dettaglio, analizzando la situazione attuale e le novità.
Le Regioni con Rt superiore a 1
Nello specifico, sono 16 le Regioni con Rt superiore a 1. Tra queste anche la Sicilia che registra ancora un numero significativo di casi giornalieri, sebbene sia drasticamente sceso quello dei decessi: l’Isola, infatti, è l’esempio lampante della voglia di lottare e frenare il Covid.
Oltre a questo emerge anche la necessità e il bisogno di ritornare, quanto prima, alla tanto sperata – e desiderata – normalità che manca, oggettivamente, un po’ a tutti.
Ecco l’elenco delle Regioni con un indice Rt maggiore di 1:
- Sardegna (2,24);
- Abruzzo (1,27);
- Campania (1,26);
- Emilia Romagna (1,35);
- Friuli Venezia Giulia (1,24);
- Lazio (1,18);
- Liguria (1,45);
- Lombardia (1,34);
- Marche (1,46);
- Piemonte (1,27);
- Provincia di Bolzano (1,24);
- Provincia di Trento (1,04);
- Puglia (1,22);
- Sicilia (1,18);
- Toscana (1,43);
- Veneto (1,67).
I ricoveri e i nuovi parametri
La luce in fondo al tunnel, però, si potrebbe iniziare a intravedere. Un dato positivo emerge: l’impatto sugli ospedali che rimane basso, con tassi d’occupazione e ricoverati stabili, senza grosse variazioni.
C’è da dire che per il cambio di “colore” e il passaggio in una fascia di rischio più elevata (da bianco a arancione, per esempio) sono stati considerati nuovi parametri che si basano tutti sui ricoveri, sia ordinari che in Terapia Intensiva.
Non registrandosi sovraccarichi ospedalieri, infatti, almeno per un’altra settimana tutta l’Italia resta in bianco. Con il “vecchio” parametro Sardegna, Veneto, Lazio e Sicilia, sicuramente sarebbero passate in zona arancione.
I dati sui ricoveri, però, sono lontani dalle soglie: Sardegna (1,9%)), Veneto (1%), Lazio (3,1%), Sicilia (3,4%). Per il cambio la percentuale dovrebbe essere pari a 10% e 15%.
Variante Delta
C’è ancora un punto da analizzare. Ormai è assodato che la variante Delta è in aumento nel Bel Paese ed è prevalente. Sta portando, infatti, a un aumento dei contagi e quindi è necessario realizzare “un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi“, secondo quanto si legge nel report settimanale.
“Sulla base dei dati e delle previsioni ECDC della presenza di focolai causati dalla variante virale Delta in Italia e delle attuali coperture vaccinali, è opportuno mantenere elevata l’attenzione, così come applicare e rispettare le misure necessarie per evitare un aumento della circolazione virale“, si legge nel documento ministeriale.
L’importanza del vaccino
Se tutto questo è vero, l’altra faccia della medaglia è costituita dall’importanza del vaccino, che si sottolinea nuovamente. È doveroso, ma anche necessario, che la campagna vaccinale prosegua con una copertura della popolazione sempre maggiore.
Secondo le ultime rilevazioni del sito del Governo, in Italia, sono state vaccinate 29.006.660 persone (pari al 53,71% della popolazione over 12 che ha completato il ciclo vaccinale).
Le somministrazioni totali sono 63.879.391. Un ottimo risultato, che fa ben sperare. Occorre, ancora una volta, la collaborazione di tutti e il senso di responsabilità. Per sconfiggere il virus, il vaccino è – al momento – l’unica arma.
“Prioritario raggiungere elevata copertura vaccinale”
“È prioritario raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione in tutti gli eleggibili, con particolare riguardo alle persone a rischio di malattia grave, nonché per ridurre la circolazione virale e l’eventuale recrudescenza di casi sintomatici sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità“, affermano nel report settimanale.
Non perdiamo di vista, quindi, l’importanza e la gravità della situazione. Manteniamo alta l’attenzione e, soprattutto, vacciniamoci. Per il nostro bene e per quello di chi ci sta intorno. Un dovere civico, non da poco.
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