Coronavirus, test rapido poco affidabile secondo uno studio: sbaglia una volta su due

Coronavirus, test rapido poco affidabile secondo uno studio: sbaglia una volta su due

ITALIA – Il test antigenico rapido che, in pochi minuti, dovrebbe accertare l’avvenuto contagio o meno, secondo uno studio, sbaglierebbe quasi una volta su due. Un risultato che ha i contorni di un vero e proprio allarme, dato che potrebbe fornire dati alterati e falsi negativi.

Questo è quanto afferma uno studio condotto dal Centro Ricerche Altamedica di Roma che ha analizzato 332 pazienti e, su questi, 249 in precedenza sono risultati positivi al tampone molecolare e 83 negativi. Tra i positivi, però, soltanto 151 erano stati individuati dal test rapido antigene, negli altri 98 casi il loro risultato era negativo.

Il commento del direttore scientifico di Altamedica

Sul punto, interviene il direttore scientifico di Altamedica, Claudio Giorlandino: “La letteratura internazionale già da tempo mette in luce i limiti dei test qualitativi immunocromatografici rapidi. La novità di questo studio sta nella assoluta correttezza metodologica che, per primo, ha svelato che i limiti già conosciuti sono in realtà estremamente maggiori“.

“L’enorme numero di falsi negativi che questi test, eseguiti in farmacia o in piccoli studi o laboratori, produce è pericolosissimo perché determina nei soggetti negativi un falso senso di sicurezza che induce ad allentare il rispetto delle misure di prevenzione quali il mantenimento della distanza e il rigido utilizzo di mascherine“, specifica.

“Quasi una persona su due che risulta negativa è ancora infettiva”

Ancora: “Purtroppo quasi una persona su due che risulta negativa è ancora infettiva, con l’effetto controproducente della diffusione del contagio. La scarsa sensibilità dei semplici test rapidi ne consente semmai l’utilizzo solo come test in prima linea per la diagnosi di Covid-19, limitatamente al primo controllo di massa in condizioni particolari, per intercettare immediatamente almeno una parte di altamente positivi dove non è possibile attendere le 12 o 24 ore di un test molecolare che necessita di essere trasportato ed eseguito in laboratorio specializzato”.

Il suo uso dovrebbe essere limitato nei porti ed aeroporti ma tutti i soggetti negativi debbono comunque essere avvertiti di osservare strettamente le precauzioni per evitare di trasmettere il contagio perché non è certo che non siano portatori“, aggiunge.

Non si deve però confondere il test antigienico rapido immunocromatografico qualitativo (quindi solo positivo o negativo) fatto in ambulatorio medico o in farmacia con il test rapido quantitativo eseguito in laboratorio attraverso metodiche di immunofluorescenza. Esame quantitativo che utilizza metodologie ed apparecchiature specifiche che risultano molto più attendibili. Si ribadisce inoltre che il test in biologia molecolare rappresenta pur non dando neanche lui massima certezza, il gold standard diagnostico. Solo la sua negatività può consentire una ragionevole tranquillità“, conclude.

Immagine di repertorio