Giornata dell’Intercultura al Carlo Gemmellaro

Giornata dell’Intercultura al Carlo Gemmellaro

CATANIA – Nel mondo attuale, sempre più aperto e interconnesso, è molto importante aiutare i giovani ad apprezzare la ricchezza interculturale, incoraggiare l’empatia e il rispetto verso tutti. Conoscere e vivere la diversità culturale rappresenta una forma di apprendimento affascinante.

L’educazione interculturale costituisce oggi una priorità educativa che riguarda non solo la scuola, ma la società nel suo complesso; il suo specifico consiste nel promuovere processi di apprendimento che favoriscano la conoscenza degli altri e promuovano atteggiamenti di apertura, dialogo, relazione e scambio reciproco.

Da un lato è fondamentale offrire agli studenti strumenti per il riconoscimento delle diverse identità, dall’altro è anche importante riflettere sulle somiglianze e i principi universali e condivisibili, così da costruire e rafforzare i rapporti tra pari e promuovere una convivenza costruttiva, partecipativa e inclusiva da costruire a scuola e nei percorsi educativi e formativi.

La Dirigente Scolastica prof.ssa Fiorella Baldo ha introdotto l’incontro dal titolo: “Il Mondo a Scuola – Una proposta formativa per promuovere l’Interculturalità”, ringraziando gli ospiti intervenuti: le splendide e bravissime ballerine di flamenco, dirette dalla maestra Elisa Pezzino e accompagnate dal chitarrista Claudio Fassiolo.

Un ringraziamento particolare alle studentesse e agli studenti che si sono esibiti in performance canore e di ballo, alla Prof.ssa Giovanna Raeli, Referente Intercultura, alla Prof.ssa Carmela Pennisi, docente di lingua francese le cui dote canore sono state apprezzate dalla platea e dai colleghi, alle alunne Chebbi e Arena che hanno duettato in lingua spagnola, inglese e francese, a tutti i docenti del Dipartimento di Lingue che hanno preparato i ragazzi e a tutti docenti che li hanno supportati.

Una giornata briosa e formativa perché …

La nostra ricchezza è fatta dalla nostra diversità: l’altro ci è prezioso nella misura in cui ci è diverso”. (Albert Jacquard)